Dove conviene comprare casa? Tra mutui e prezzi alti, la situazione per il 2023

Nel 2022, i dati hanno evidenziato un aumento delle compravendite del settore immobiliare. I segnali, però, nel 2023 nono sono dei più positivi, ci si attende un ridimensionamento. Quindi, dove conviene comprare casa? 

Questi 2 anni appena trascorsi hanno segnato praticamente tutto quello che conosciamo. I prezzi sono sempre più aumentati e chi prima aveva voglia di comprare una casa, adesso si pone qualche quesito in più. Riflessioni scontate dato che la possibilità di ottenere credito dalle banche è sempre più difficile.

Comprare casa
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Nel 2022, il settore immobiliare ha visto molte operazioni in questo ambito andare in porto. Nei dati apparsi sono state 767.000 le compravendite realizzate. Un aumento del 2,4% rispetto al 2021. Il 2023, invece, pone la luce su dati che sono profondamente diversi e che indicano una rottura con il passato. Una tendenza invertita a causa dei tanti rialzi economici che si avranno in quest’anno.

Insomma, il settore immobiliare potrebbe vedere numeri decisamente in calo. Proprio questo è stato segnalato da Il Corriere della Sera. Il quotidiano ha messo in evidenza di come nel 2023 ci saranno meno operazioni. Questo risultato sarà dovuto al fatto che ci saranno meno persone che potranno fare un certo tipo di operazione. Minore offerta, prezzi uguali e domanda in aumento, questo è lo scenario. Ma, quindi, dove converrebbe comprare casa?

Dove conviene comprare casa?

Per il 2022, secondo quanto riferito dall’istituto Nomisma, ci sono state 767.000 compravendite. Al Corriere, l’ad Luca Dondi ha affermato di come l’istituto preveda un aumento del 6% nel 2023. Con Milano che vedrà i prezzi, già attualmente molto cari, salire del 6% in 3 anni. Mentre l’incremento nelle altre città sarà del 1,9% e del 2% nella Capitale.

Altro ridimensionamento che si prevede riguarda i mutui. Ci potrebbe essere un calo nel 2023 del 19,9%. Cosa che porterà a maggiori acquisti in contanti. Le prospettive migliorano decisamente per chi ha deciso di vendere immobili di lusso e per i promotori delle strutture in cantiere.

Le previsioni, quindi, sono in gran parte negative e sottolineano come le cifre dovrebbero mantenersi su frequenze stabili. Tra le città che costeranno di più troviamo sicuramente Milano con una media, per il mutuo, di 1.382 euro al mese. In area meno cara si arriva comunque ad un mensile di 775 euro. A Roma si possono toccare gli 885 euro al mese mentre a Napoli e Torino rispettivamente 723 e 513 euro.

Tasso fisso o variabile: qual è la scelta più giusta?

Altro tema da tenere in forte considerazione è quello del tasso fisso o variabile. In questa situazione, la scelta deve propendere per il tasso fisso. Questo perché, nonostante la spesa sia di qualche decimo più alta, ma il tasso fisso permette di capire con precisione la spesa mensile. Mentre con quello variabile si correrebbe il rischio di vedere la cifra aumentate. Con in caso di riduzione in cui si potrebbe chiedere la surroga.

Se abbiamo già un mutuo con tasso fisso e quella somma ci soddisfa possiamo far trascorrere tutto tranquillamente. Se, invece, abbiamo un variabile che sta cambiando le regole allora dobbiamo prima calcolare le rate future partendo all’ammortamento. Successivamente si può valutare se abbassare, anche in parte, il debito oppure se si considerano troppo i rischi si può chiedere di passare al tasso fisso. La banca si troverà costretta ad accettare se il debito che resta non supera i 200.000 euro, l’ISEE non va oltre i 35.000 euro e non ci sono mai stati ritardi di pagamento. In quest’ultimo caso, bisogna fare attenzione: non pagare le rate del mutuo può portare al pignoramento della casa.

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