Cambiano tasse e regole per quanto riguarda gli affitti delle case, problemi sia per i proprietari che per gli inquilini: i dettagli.
Si torna nuovamente a parlare di affitti case ma non sul piano economico ma piuttosto su quello giuridico. Il governo Meloni, infatti, starebbe pensando a delle nuove norme in merito ad una modalità specifica di affitto.
L’attuale esecutivo, a tal proposito, sta ragionando sul tema degli affitti brevi, quelli che valendo per 30 giorni fanno sì che la registrazione non sia obbligatoria. L’eventuale variazione normativa andrebbe ad incidere sia sul proprietario che sull’inquilino. Vediamo, dunque, cosa cambierebbe nei confronti del proprietario e, a seguire, dell’inquilino.
Affitti case, i cambiamenti che coinvolgono il proprietario
Nel nuovo provvedimento dovrebbe essere presente la nuova stretta sugli affitti brevi e, in particolar modo, per i proprietari di tanti appartamenti. Tra le nuove regole potrebbe esserci un minimo di notti per affittare la casa o la registrazione obbligatoria per chi ospita.
Un’altra novità potrebbe essere, sempre per l’affitto breve, la cedolare secca. Quest’ultima può essere già scelta ma l’opzione del regime fiscale agevolato deve essere selezionata nella dichiarazione dei redditi e deve riguardare solo l’anno in corso in cui si affittano massimo quattro strutture.
Con le novità in arrivo potrebbero esserci anche dei miglioramenti ed estensione per la cedolare secca. Ad esempio, l’allungamento dei limiti previsti attualmente o la possibilità di scegliere questa soluzione per altre strutture.
Nuovi e importanti obblighi anche per quanto riguarda la comunicazione all’Agenzia dell’Entrate sugli affitti brevi. Da quest’anno bisogna anche comunicare l’anno di locazione e dati catastali. Questi vanno dichiarati insieme alle seguenti informazioni:
- Dati personali del locatore;
- Codice fiscale del locatore;
- Anni di contratto;
- Indirizzo della casa affittata;
- Importo lordo del corrispettivo.
Le regole da seguire dagli inquilini
Per i nuovi proprietari bisognerà fare attenzione agli obblighi imposti dall’Unione Europea che riguardano la classe energetica della struttura: questa deve essere superiore alla E. In caso di via libera alla proposta, nei prossimi anni si potranno affittare solo case con un certo standard.
Qualche mese fa c’è stato il via al bonus ristrutturazione ma il provvedimento messo in atto dall’UE sarà del tutto graduale:
- Entro il 2030 tutte le strutture residenziali dovranno raggiungere almeno la classe E;
- Entro il 2033 ci sarà l’obbligo di una classe energetica minima D;
- Entro il 2040 si dovrà lavorare per avere delle strutture con zero emissioni entro il 2050;
Dunque, sia per i proprietari che per gli inquilini molto sta cambiando e i prossimi mesi potrebbero chiarire ancora di più il quadro generale. Nel frattempo, per contrastare gli altri prezzi degli affitti, c’è un bonus in soccorso dei più giovani: ecco come averlo.