F1, è cominciato tutto con l’Italia: la storia è davvero pazzesca

La categoria regina del Motorsport ha iniziato il suo lungo percorso nel 1950. Ecco chi è il primo leggendario campione di F1.

La F1 si può definire un campionato antico, essendo stato istituito nel 1950. In oltre settant’anni di storia tantissime meravigliose gesta eroiche hanno fatto innamorare milioni di fan in giro per il mondo. La categoria regina del Motorsport ha dato lustro a campioni straordinari che con il loro talento e coraggio hanno impreziosito le domeniche degli appassionati di quattro ruote.

F1 anni '50
Ansa Foto

Nella storia della categoria regina del Motorsport vi sono stati 34 campioni. Curiosamente il pilota con il 33, oggi numero 1 della griglia, ha riscritto primato che sembravano inscalfibili. Max Verstappen ha conquistato il primo mondiale nel 2021 e non sembra più arrestarsi. Solo Lewis Hamilton e Michael Schumacher hanno collezionato 7 titoli mondiali a testa. Tra ritiri e comparsate vi sono stati tantissimi che non sono riusciti a lasciare il segno.

Anche i migliori nel Motorsport devono sempre dimostrare di essere al top. Un giorno un pilota è considerato un eroe per un sorpasso magnifico, la domenica successiva magari un pivello per un testacoda. In Formula Uno sono accaduti anche drammi e tante vite sono state spezzate nel corso di decenni in cui la sicurezza non era ancora ai livelli attuali. Fenomeni come Niki Lauda, Ayrton Senna e Alain Prost hanno scritto pagine indelebili del Motorsport.

La morte del brasiliano segnò il passaggio ad un epoca diversa delle corse. Nel nuovo millennio, dopo i mondiali conquistati in Ferrari da Schumacher, sono emersi altri fenomeni come Fernando Alonso, Kimi Raikkonen e soprattutto Lewis Hamilton. Solo uno straordinario talento come Max Verstappen avrebbe potuto frenare l’ascesa del campione della Mercedes. L’epicità va al passo con i tempi e con i personaggi attuali, ma i piloti di un tempo erano i veri cavalieri del rischio.

Il campionato del mondo di formula 1950

Dopo le atrocità vissute nella Seconda guerra mondiale il mondo aveva bisogno di ritrovare passioni e svaghi. I sorrisi dei piloti ridiedero entusiasmo alle folle. I motori divennero una religione e la storia di campioni come Juan Manuel Fangio, Alberto Ascari e Nino Farina scatenarono un interesse smodato per la categoria regina del Motorsport. Ciò che è cambiato molto nell’epoca odierna rispetto agli anni iniziali della Formula Uno è legata all’età dei piloti. Nino Farina nacque a Torino nel 1906, secondogenito della importante famiglia degli stabilimenti Farina.

Suo zio era il creatore della Pininfarina e i motori facevano parte del suo DNA. Straordinario negli sport in generale, Nino ebbe l’opportunità di entrare nel mondo delle corse molto giovane ma in Formula Uno ci arrivò a 44 anni. Il legame con l’Alfa Romeo lo creò, partecipando poco più che maggiorenne alla Aosta – Gran San Bernardo dove sfidò anche suo padre. Il suo stile di guida divenne molto noto nell’ambiente delle corse.

Negli anni ‘30 riuscì a mettersi in contatto con Tazio Nuvolari e con Enzo Ferrari che gli diedero la possibilità di esprimersi al meglio nella 1000 Miglia e in altre leggendarie corse. Con lo stop delle competizioni ufficiali, a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Nino Farina dovette rinunciare, in quel periodo, a gareggiare nelle corse ufficiali. Dopo la fine el conflitto bellico, il circus prese forma nel 1950 e l’Alfa Romeo puntò su Fagioli, Fangio e Farina. Ecco i modelli Alfa Romeo del futuro. 

Il successo di Nino farina

Con un roster di fenomeni del genere la casa del Biscione non fece fatica a conquistare il suo primo titolo mondiale. La 158 era una vettura fenomenale. In occasione della prima tappa storica di Silverstone la casa milanese diede subito prova delle sua capacità. Nino Farina segnò la prima pole position storica della categoria regina del Motorsport grazie a due decimi su Fagioli e quattro su Fangio. Le vetture si diedero battaglia in gara, ma Nino riuscì con due secondi e sei decimi di vantaggio a vincere il suo primo Gran Premio, conquistando pole position, giro veloce e vittoria.

Oggi i piloti italiani purtroppo non hanno più spazio nella categoria regina del Motorsport, ma nel 1950 con 30 punti, fu il torinese Farina a celebrare il suo primo mondiale, davanti a Juan Manuel Fangio, che chiuse con 27 punti. Per tre lunghezze il pilota piemontese entrò nella leggenda. Gli anni ‘50 furono anni d’oro per l’Italia, visto che dopo Farina fu Alberto Ascari a conquistare i titoli nel 1952 nel 1953. Oggi i fan nostrani sperano di rivedere in pista un altro pilota italiano in grado di vincere dei titoli mondiali.

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