La richiesta del congedo straordinario Legge 104 per l’assistenza ad un familiare con disabilità grave segue specifiche direttive spesso poco chiare.
Il sabato e la domenica vanno calcolati in caso di fruizione del congedo 104? La risposta dipende dalle circostanze.
Il congedo straordinario è un beneficio rivolto ai caregiver che si prendono cura di un familiare con disabilità. Si affianca ad altre agevolazioni dedicate alle persone con handicap fisico, psichico e sensoriale nonché a chi li assiste. Aiuti che vogliono facilitare la vita delle persone che quotidianamente devono affrontare numerosi ostacoli sia in famiglia che sul lavoro.
La Legge 104 nasce proprio con l’intento di fornire questi aiuti ma è ricca di indicazioni, restrizioni, requisiti e direttive da conoscere per accedere a tutte le agevolazioni possibili senza commettere errori. Occorre sapere, ad esempio, cosa si può fare e cosa no durante la fruizione dei permessi di tre giorni al mese. Quali sono gli obblighi da assolvere per sfruttare il Bonus eliminazione barriere architettoniche.
Con riferimento al congedo straordinario 104, poi, ci sono numerose direttiva da conoscere. La convivenza con il disabile è requisito fondamentale, c’è un ordine di priorità da rispettare e, al momento, può essere richiesto solamente da un caregiver. Inoltre è importante approfondire come vengono considerate le giornate di sabato e domenica nella fruizione del congedo.
Congedo Legge 104 e il conteggio del sabato e della domenica
Il congedo Legge 104 concede al dipendente di assentarsi dal luogo di lavoro per un periodo massimo di due anni. Può essere fruito in modo frazionato – ad ore – o continuativo ricevendo, comunque, la retribuzione.
Poniamo il caso che il dipendente decida di suddividere il congedo in giorni. Come si conteggiano i giorni che passano tra i diversi periodi di assenza? Un lettore chiede “Lavoro full time su turni da lunedì alla domenica con due riposi settimanali non sempre uguali. Se prendo il congedo dal lunedì al venerdì, il sabato e la domenica mi vengono considerati riposi?“.
Computo dei giorni, ecco come funziona
L’Agenzia Rappresentanza Negoziale Pubbliche Amministrazioni ha chiarito la questione del computo dei giorni festivi nei periodi di congedo straordinario Legge 104 tramite l’Orientamento numero 88. Ha precisato come l’agevolazione possa essere fruita in modo frazionato a giorni alterni ma interi, con suddivisione in ore.
L’ARAN sostiene che al fine di evitare che nel conteggio capitino giorni festivi, le domeniche e i sabati – qualora l’orario di lavoro sia suddiviso in cinque giorni su sette – sarà necessario riprendere il lavoro. In più, l’Agenzia sottolinea come le suddette giornate non siano considerate nel momento in cui la richiesta di congedo sia inviata dal lunedì al venerdì a due condizioni
- che il lunedì si riprenda l’attività lavorativa,
- che l’assenza sia legata alla malattia del dipendente o del figlio.
Significa, dunque, che nel caso in cui al periodo di congedo segua un sabato, una domenica o un altro giorno festivo allora queste giornate non saranno calcolate nell’agevolazione se e solo se il lunedì l’interessato torna a lavoro. Stessa considerazione qualora il dipendente risulti assente per malattia propria o del figlio.
Eccezioni alla regola
L’ARAN specifica anche delle eccezioni alla regola presentata nel precedente paragrafo. Pone il caso in cui due distinti periodi di congedo Legge 104 siano distanziati tra loro da un periodo di ferie oppure da una diversa tipologia di permesso.
La direttiva è che nel calcolo vengano considerate anche le giornate festive nonché i sabati e le domeniche che seguono o precedono le ferie o i giorni di permesso. Ipotizziamo che un dipendente svolga una settimana di lavoro corta, dal lunedì al venerdì. Lo stesso chiede una prima settimana di congedo dal lunedì al venerdì con pausa durante sabato e domenica. Poi decide di chiederne una seconda a partire dal martedì della settimana immediatamente successiva prendendo il lunedì come giorno di ferie. In questo caso sabato e domenica saranno conteggiati come periodo di congedo. Se lunedì fosse tornato al lavoro, invece, non sarebbero stati conteggiati.
Congedo Legge 104 frazionato, quanti giorni di assenza può accumulare
Concludiamo con un’ultima puntualizzazione con riferimento alla scelta di fruire del congedo 104 in maniera frazionata e non continuativamente per due anni. Il dipendente potrà contare su 730 giorni complessivi di assenza dal posto di lavoro continuando a ricevere la retribuzione.
Il lavoratore, quindi, può chiedere due mesi di congedo per assistere il familiare disabile grave durante una terapia. Poi può non utilizzare il congedo per quattro mesi prima di richiederlo nuovamente per altre settimane, giorni o mesi. L’importante è non superare la soglia delle 730 giornate. Una volta terminati i giorni a disposizione, il beneficio non verrà più concesso.
I vantaggi della frazionabilità del congedo Legge 104
La frazionabilità consente un’assistenza al disabile più completa. Permette di alternare con saggezza giornate lavorative e di cura al familiare con handicap. Il lavoratore potrebbe scegliere, ad esempio, di chiedere due giorni di congedo a settimana e accorciare la settimana lavorativa per sette anni (104 giorni all’anno). Un’opportunità, dunque, da valutare attentamente ricordando, però, che il fine ultimo del congedo Legge 104 è l’assistenza al disabile e che occorrerà convivere con la persona con handicap per tutto il periodo di fruizione del beneficio, anche se frazionato.
Clicca qui per tutte le ultime novità INPS su permessi e congedo.