Parlare di una Ferrari migliore di tutte le altre è molto complesso, ma oggi proveremo a svelarvela. La scelta è tra due belve.
Nella giornata di oggi, affronteremo un discorso abbastanza delicato per chi è amante delle Ferrari, perché non è facile stabilire quale sia la migliore di sempre. Infatti, ogni singolo modello uscito dalla fabbrica di Maranello è portatore di una storia, di uno stile di vita e di un qualcosa che tutti noi ci portiamo dentro, anche chi non è interessato al mondo delle quattro ruote. Alcuni capolavori della casa modenese sono sempre sulla bocca di tutti, ed oggi vi parleremo delle più storiche.
La Ferrari F40 è forse quella che è più rappresentativa, ma accanto a lei non possiamo dimenticare la 250 GTO, risalente ad oltre 60 anni fa, ma che ha vinto tutto ciò che c’era da vincere nel mondo delle competizioni, facendo la storia anche del prodotto. Andiamo a scoprirle entrambe.
Ferrari, la F40 può svettare tra quelle più “moderne”
La Ferrari che forse rappresenta al meglio la storia di questo marchio è la leggendaria F40, prodotta a partire dal 1987 e rimasta in attività sino al 1998. Venne realizzata, come potrete capire dal nome, per celebrare il 40esimo anniversario della nascita della casa modenese, che avvenne nel 1947, al momento del lancio della 125 S.
Per questo motivo è considerata un gioiello senza tempo, ma anche per una lettura molto romantica della sua venuta al mondo. Infatti, si trattò dell’ultima Rossa nata con Enzo Ferrari ancora in vita, visto che la sua scomparsa è datata 14 agosto del 1988, a poco più di un anno dall’arrivo della F40.
Il disegno della sua carrozzeria fu realizzato da Aldo Brovarone e Leonardo Fioravanti, sotto la guida dell’esperto Nicola Materazzi, il quale progettò sia il motore che il telaio ed il cambio, oltre ad altre svariate componenti che la resero immortale. Deriva dalla 288 GTO, con il quale condivide molti particolari.
Il motore era un V8 bi-turbo da 478 cavalli, una cifra davvero eccezionale considerando che parliamo di un modello entrato in produzione ben 36 anni fa. Il cambio è manuale e con 5 marce, con una velocità massima di 326 km/h. Ne vennero realizzate tante diverse versioni, alcune anche per le competizioni.
Per i 50 anni del Cavallino fu sostituita dalla F50, che ne rilesse le forme in chiave più moderna, ma che non ottenne lo stesso successo della F40, come confermato anche dal blasone che le distingue ad oggi. La F40 è diventata popolare anche tra i giovani grazie al suo utilizzo nei videogiochi, all’interno dei quali è sempre stata inserita, a riprova della sua bellezza, eleganza e potenza.
Per via di tutto ciò, ci sentiamo di metterla in cima alla classifica delle Rosse migliori di sempre, ma accanto a lei non possiamo non inserire un altro vero e proprio capolavoro. Stiamo parlando della 250 GTO, che risale addirittura al 1962, ma che ha fatto la storia in tutti i sensi.
La leggendaria 250 GTO ha un posto assicurato
La Ferrari 250 GTO deve essere messa almeno allo stesso livello della F40, per tutta una serie di motivi. Prima di tutto, il 25 agosto del 2018 è stata venduta ad un’asta per la cifra di 48 milioni di euro, dopo che appartenne per alcuni decenni al famoso collezionista Gregory Whitten. Si tratta di una delle vetture che è stata venduta al prezzo più alto nella storia, battuta, pensate, solamente dalla Mercedes 300 SLR Uhlenhaut-Coupé.
La 250 GTO è un modello che ha fatto la storia, e che ha anche ottenuto dei risultati strepitosi nelle corse automobilistiche di tutto il mondo. Pensate che, tra il 1962 ed il 1964, vinse le gare più importanti del panorama del motorsport, come la 12 ore di Sebring, la 24 ore di Le Mans, la Targa Florio, il Tourist Trophy e molte altre, con piloti leggendari come Phil Hill, Pedro e Ricardo Rodriguez, Roger Penske, Lucien Bianchi e via dicendo.
Anche sul fronte dell’automotive è ancora oggi ritenuta un capolavoro senza tempo, senza alcun dubbio la miglior vettura del Cavallino di un’era ormai molto lontana nel tempo. Pur risalendo ad oltre sessant’anni fa, è ancora l’oggetto del desiderio di molti collezionisti, che sognano di poterne acquistare una.
