Italia e Germania si sono trovate d’accorso sul risultare contrarie al pensionamento dei motori termici dal 2035. Una posizione che ha portato allo stop momentaneo della votazione, ecco cosa sta succedendo.
Si continua a discutere sulla proposta fatta dalla Commissione Europea in merito alla stop definitivo dei veicoli con motori termici, quelli alimentati a benzina e diesel. A scuotere il dibattito europeo le posizioni contrarie di Germania e Italia.
Fin dal primo momento, l’Italia si è mostrata fortemente contraria alla norma di stampo europea che si focalizza sulle emissioni di anidride carbonica da parte dei veicoli. Tale ambito ha portato alla proposta che dal 2023 i mezzi con motori termici venissero messi da parte.
L’Europa, in queste ultime settimane, si è mostrata sempre più decisa a mettere in campo delle politiche atte alla sostenibilità ambientale. Tra queste c’è anche lo stop, dal 2035, dei motori termici, una norma presente nel piano Fitfor55 ma che necessità dell’approvazione del consiglio per attivarla sul regolamento. Tutto era pronto per la votazione ma le posizioni contrarie di alcuni Stati hanno fatto rimandare l’incontro.
Addio ai motori termici? Posizione Italia chiarissima: al momento, l’Europa non prosegue
I motori termici, per l’Italia, devono proseguire la loro corsa anche dopo il 2035. La posizione è chiara e, insieme a quella della Germania, hanno portato l’Europa a rimandare l’incontro al 3 marzo. La posizione italiana è stata comunicata tramite una nota stampa presente sul portale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ma quanto scritto è stato anticipato dal ministro Pichetto Fratin.
Il ministro ha sottolineato di come il cambiamento deve seguire un percorso che sia sostenibile a livello economico e che dia equità a livello sociale così da non portare problemi ai cittadini che si troveranno costretti ad un cambio obbligato. L’Italia, pur appoggiando il mondo elettrico tramite ecobonus, è fermamente convinta che questo settore non sia l’unica opzione per ridurre a zero le emissioni. Per tale ragione, l’Italia auspica di raggiungere l’obiettivo tramite tutte le opzioni possibili e pianificando con il giusto tempo la transizione elettrica.
Su questo argomento abbiamo chiarito l’Italia sia contro ma anche altri Stati risultano essere ancora indecisi. Tra questi troviamo la Bulgaria e la Polonia mentre la Germania sembra stia cambiando idea. A tal proposito, il ministro dei Trasporti teutonico ha svelato come il governo sia propenso a dire sì ma con riserva, questa è dovuta al fatto che per la Germania ci debba essere una proposta che porti ad immatricolare macchine e furgoni di piccole dimensioni segnati da carburanti sintetici. Fino al giorno dell’incontro, le trattative per trovare un compromesso vanno avanti e vedremo in che modo l’Europa saprà combinare le richieste degli Stati con la volontà di portare le emissioni di CO2 a zero.