Sono pronte a cambiare alcune disposizione in materia di Legge 104. Ad annunciato al Senato è stata la ministra per le disabilità: ecco cosa potrebbe cambiare a breve.
L’attuale esecutivo opera anche in materia di Legge 104 e di tutte quelle persone che vivono in una situazione a dir poco complessa. Il ministero ha la volontà di adeguare le modalità di valutazione alle ultime indicazioni apparse nell’ambito normativo.
Dare una sorta di svecchiata al contesto normativo è l’obiettivo dell’attuale governo che ha messo in luce delle linee guida che vanno in direzione di dare alle persone disabili la possibilità di ricevere maggiore inclusione sociale. Proprio in questo contesto entrano le varie novità che potrebbero essere messe in atto a breve dal governo.
La più importante novità riguarda la legge delega per le disabilità e si lavora alla sua attuazione tramite ben 5 decreti legislativi. Andiamo a vedere nel dettaglio il piano del governo e cosa potrebbe cambiare con la legge delega.
Legge 104, le novità del governo Meloni: legge delega per la disabilità e non solo
Il lavoro del governo Meloni per quanto riguarda la Legge 104 si concentra principalmente sull’attuazione della legge delega per le disabilità. Nello specifico, sono tre i provvedimenti che fanno riferimento alla creazione dell’ente del garante sui diritti delle persone con handicap, del tavolo per determinare i Livelli essenziali di prestazione (Leps) e della riqualificazione dei servizi pubblici in materia di accessibilità e inclusione.
Al Senato, la ministra per le disabilità ha comunicato che i decreti sono previsti per il 2024, esattamente per il secondo trimestre. Tali provvedimenti riguarderanno i processi valutativi di base:
- La valutazione multidimensionale dell’handicap;
- Il progetto di vita sia individuale che partecipato.
La ministra, inoltre, ha anche sottolineato come ci sia la volontà di unire più figure per dare una risposta idonea a tutte le richiesta di queste persone.
Cambia il sistema di valutazione?
L’attuale valutazione per stabilire la percentuale di invalidità si rifà ad una tabella del 1992 e questo porta l’attuale il governo a voler dare un sistema che sia attuale e che permetta una valutazione adeguata al mondo attuale.
La riforma che dovrebbe diventare legge pone la sua attenzione alla persona tramite l’adozione della classificazione internazionale del funzionamento e inserendo in questo contesto i criteri che sono previsti dall’ICF e dalla Convenzione dell’Onu. Queste modifiche dovrebbero andare a garantire precisione nel processo valutativo.
Tutte le possibili modifiche, dunque, viaggiano in direzione di snellimento dei processi burocratici, data anche l’enorme complessità della stessa legge, che sono ancora oggi molto farraginosi, andando così a garantire alle persone colpite da qualsiasi tipo di disabilità procedure idonee e che non richiedono lunghi tempi.