I canoni degli affitti hanno subito un importante incremento nel mese di gennaio. Questo rialzo ha colpito tutti? Vediamo le zone che sono cresciute di più sotto questo punto di vista.
Gli aumenti sembrano proprio non ridurre la propria traiettoria, andando a colpire gli ambiti da tempo complicati. Il mese di gennaio, infatti, ha segnato un +1,9% sugli affitti italiani mentre rimane positiva la transazione su base annuale che ha visto un aumento medio del 5,8%.
La questione dei canoni di locazione in Italia continua a tenere banco dato gli aumenti che in questi ultimi anni si sono segnalati. Rialzi che hanno toccato moltissime città ma non tutte e che stanno iniziando a preoccupare e non poco tutti i cittadini che sono in affitto.
Il 2023, secondo un report condotto sui prezzi dal portale idealista, si è aperto con un certo incremento che pare destinato a proseguire anche nel corso degli anni. Dal report, però, si scopre come molte Regioni abbiano una tendenza positiva mentre solo 5 hanno palesato un andamento negativo. A rimanere stabile e legata ai prezzi del mese scorso è stata la Regione Lazio.
Aumentano gli affitti, dove? Le Regioni
Dall’indagine condotta dal sito immobiliare leader per avanzamento tecnologico nella Penisola si scopre come la crescita maggiore è avvenuta in Toscana, Emilia-Romagna e Umbria. Tre regioni segnate rispettivamente dal 5,7%, 5,5% e 3,2%, percentuali che hanno superato di molto la media nazionale. In altre 5 zone si va dal 3,1% del Veneto al 2,2% dell’Abruzzo.
Prezzi in linea con la media nazionale per quanto riguarda la Liguria mentre sono 5 le regioni che vanno dal 1,7% della Sardegna allo 0,4% del Piemonte. Per Molise e Calabria c’è stata una riduzione rispettivamente del 1,8% e del 1,5%.
La Regione più cara è ancora una volta la Lombardia con 15,5 euro/m2, dietro di lei con 15,2 euro il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta con 15,1 euro. La Regione più economica evidenziata da questo report è il Molise con i suoi 6,4 euro.
Provincie e Capoluoghi
Gli aumenti hanno colpito il 63% delle province italiane con la percentuale maggiore raggiunta a Massa Carrara (11,2%). La cittadina toscana è seguita da Arezzo con il suo 10,2% e Lucca con il suo 8,2%. Aumenti anche a Venezia con il 7,1%, Bologna con il 5,5%, Firenze con il 2,6% e Milano con il 2,4%.
Sui prezzi, Rimini risulta essere la più cara con 26,2 euro/m2 seguita da Belluno con i suoi 24,2 euro, Lucca con 22,5 euro mentre hanno superato la media di 11,6 euro altre 15 province italiane. Le altre 87 province hanno presentato dei numeri inferiori che vanno dagli 11,3 euro di Como ai 4,5 di Enna.
Sono 60 capoluoghi che hanno presentato un trend in aumento e 22 con un andamento al ribasso con 5 città dove non è cambiato nulla: Pisa, Forlì, Cagliari, Trieste e Sassari. Gli aumenti più corposi si sono segnalati a Caltanissetta con l’11,2%, Cesena con il 9,5% e Ravenna con l’8,2%. Gli aumenti palesati sopra la media hanno colpito altri 24 centri. Dall’altro vertice della classifica, invece, il capoluogo più economico è stato Vibo Valentia con 4,4 euro/m2 poi Caltanissetta con 4,8 euro e Reggio Calabria con 5 euro. Dunque, variazioni in molte parti d’Italia sostanziose in questo 2023 che vedrà altre novità sugli affitti con alcuni obblighi da conoscere.