Stai ristrutturando casa e i costi sono elevati? Per supportare questa situazione ci sono alcuni bonus che possono aiutare. Vediamo insieme tutte le agevolazioni disponibili.
Ci sono bonus che possono dare una mano a completare le proprie idee. Come le agevolazioni che riguardano mobili ed elettrodomestici. Queste non solo permettono di condurre dei lavori abbassando la spesa ma anche di dare nuova linfa alla propria struttura.
Il bonus mobili ed elettrodomestici è entrato in gioco con la legge di bilancio del 2019. Questo è stato concesso ai proprietari di dare una svolta, dal punto di vista energetico e di arredamento, alle proprie strutture. In questo scenario rientra la possibilità di acquisire dei nuovi elettrodomestici con una classe energetica più idonea a questa epoca.
Lavori e acquisto di una casa sono stati al centro della discussione svariate volte. In merito all’acquisizione di un immobile possiamo fare caso al bonus casa 2023 dove si presenta uno sconto sostanzioso sull’IVA. Per chi sta comprando una casa o per chi è già in possesso, può rinnovarla sfruttando determinati bonus. Ma quali sono i bonus che possono aiutare?
Bonus mobili ed elettrodomestici: l’aiuto per arredare casa
All’inizio, la misura prevedeva un rimborso del 50% su una spesa di massimo 10.000 euro. Con il tempo, si è arrivati al 2023 dove la spesa massima concessa era di 5.000. L’ultima legge di bilancio sancita dal governo Meloni ha messo in luce una nuova spinta: rimborso del 50% su un tetto massimo di 8.000 euro.
Il bonus mobili ed elettrodomestici è quello che serve per completare i lavori nel nostro immobile. Si tratta di una detrazione IRPEF del 50% che si palesa con l’acquisizione di prodotti che possono dare un nuovo look alla nostra casa. Gli interventi non riguardano solo la gestione degli immobili storici ma anche di soddisfare le necessità del privato. E, secondo il punto 2 dell’Agenzia delle Entrate, il privato che possiede più strutture e in cui procederà ai lavori avrà diritto al beneficio più volte.
Per riceverlo si deve aver indicato il tutto nelle spese sostenute nella sezione del modello 730 oppure della dichiarazione dei redditi o anche nel modello redditi persone fisiche. L’Agenzia spiega anche che il rimborso, con questa modalità, spetta al contribuente mentre più persone ne hanno diritto in caso di lavori su parti condominiali.
Questa informazione non è affatto da sottovalutare dato che molti italiani possiedono più immobili. Questi, quindi, possono recuperare le spese erogate tramite i benefici che sono forniti dallo Stato così da permettere strutture con un’alta efficienza energetica. Cosa importante sia per il proprio bilancio che per la sicurezza in ambito energetico.
Come ricevere l’agevolazione più volte?
L’ente nazionale ha comunicato che per ricevere l’agevolazione bisogna dare vita ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio su singole strutture immobiliari residenziali e su parti comuni di edifici. Questi devono essere sempre presidenziali. Le operazioni devono essere iniziate dal primo gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei prodotti. Non si deve fare l’errore di voler sfruttare il bonus in prossimità dei lavori. Questa agevolazione tende a dare spazio alle persone che hanno davvero la necessità di ristrutturare i propri appartamenti.
Gli altri bonus per ristrutturare casa
Partiamo con il tanto chiacchierato Superbonus 110%. Questa è una misura che è stata creata per dare nuova vita ad edifici e condomini. Per il 2023, il superbonus è leggermente cambiato ma è ancora presente. Passiamo al bonus ristrutturazione dove c’è una detrazione della metà su un massimo di 96.000 euro. L’accesso è legato alle operazioni sui singoli immobili che si rifanno alla manutenzione straordinaria e non solo di mantenimento.
Per il 2023, confermato anche l’Ecobonus che si riferisce ai lavori che portano ad aumentare l’efficienza energetica delle strutture. La detrazione, di base, è del 65%. Rientra in questo discorso la sostituzione delle caldaie vecchie e gli interventi di domotica. Infine, abbiamo anche il bonus acqua potabile che ha l’obiettivo di a abbassare l’utilizzo dei prodotti di plastica. Si tratta di un credito d’imposta pari al 50% delle spese eseguite per installare sistemi di filtraggio, raffreddamento, mineralizzazione.