Ogni giorno vengono inviati sette miliardi di messaggi vocali su WhatsApp. Non tutti, però, seguono le regole del Galateo che l’app ha stabilito.
Un vero e proprio manuale che WhatsApp ha messo a disposizione degli utenti per inviare messaggi vocali… consoni.
L‘applicazione di messaggistica più utilizzata in Italia regala ad ogni aggiornamento nuove funzionalità. Per questo motivo è diventata indispensabile per la comunicazione quotidiana. Permette non solo di inviare messaggi, foto e video ma anche di avviare dei sondaggi, di “spiare” il partner, scrivere con lettere colorate o in una lingua sconosciuta. Non dimentichiamo, poi, le videochiamate, l’ascolto dei vocali a doppia velocità e le risposte rapide. Insomma, una varietà di funzionalità – alcune utili altre dilettevoli – che semplificano e ravvivano le conversazioni.
Oggi vogliamo fare un appunto con riferimento ai messaggi vocali. Si spinge l’icona del microfono e si inizia a parlare – spesso a sproposito, a volte in modo confusionario, altre volte ancora con lunghe e noiose digressioni. Per quanto possano apparire fastidiosi o inopportuni se durano cinque minuti, risultano estremamente utili se utilizzati consapevolmente. E WhatsApp ha creato un manuale di Galateo sull’uso dei messaggi vocali proprio per eliminare ogni aspetto negativo della funzione.
WhatsApp e il Galateo dei messaggi vocali
WhatsApp ha pensato di aiutare gli utenti esasperati dai messaggi vocali redigendo un manuale, una sorta di regole del Galateo (stabilite con l’aiuto di Jo Bryant, esperto di bon ton) da seguire per evitare di infastidire l’ascoltatore. Ci poniamo dalla parte dell’interlocutore ma noi stessi per primi dovremmo prendere l’abitudine di seguire le direttive dell’app di Meta.
La prima regola è “non registrate un podcast“. La lunghezza ideale che un messaggio vocale non dovrebbe mai superare è di uno/due minuti al massimo. Prima di partire con l’acceleratore, dunque, è bene ragionare su ciò che si vuole comunicare per poterlo fare nel più breve tempo possibile. E qualora ci si dovesse trovare a sentire necessariamente un lungo vocale sarebbe bene usare la velocità 1,5x o 2x per ridurre i tempi di ascolto. Farà ridere inizialmente, ma poi ci si abituerà.
Le regole da appuntarsi
La seconda regola è “spezzettatelo”. Se le questioni da riferire sono tante è bene suddividerle in modo tale che l’ascoltatore possa ascoltarle separatamente in tempi differenti. La terza direttiva è “rispettate gli altri”. Tenete in considerazione che chi si trova intorno a voi non ha alcuna voglia di sentire cosa avere da dire o sentire. Voce bassa, dunque, quando si parla e volume basso (meglio ancora usare le cuffiette) quando si ascolta.
Continuiamo con la regola del Galateo “suddividete le domande”. Se inviate un vocale con un numero improbabile di domande, il destinatario risponderà alla metà di queste e le altre le dimenticherà. Il bon ton, poi, prevede che si risponda nello stesso modo. La quinta regola è, infatti, “restituite il favore”. In questo modo si avrà l’illusione di una vera conversazione a voce.
Arriviamo all’ultima indicazione fornita da WhatsApp con riferimento ai messaggi vocali. “Siate tempestivi“, la buona educazione prevede che non si faccia attendere l’interlocutore. Se siete impegnati, rispondere con un vocale o dettando il testo richiederà pochi secondi, sarà anche possibile solamente comunicare che la risposta verrà data in un secondo momento.