Google sarebbe sotto la lente di ingrandimento di una massiccia e gigantesca indagine: avrebbe abusato della sua posizione.
Con il passare degli anni, Google ha acquisito sempre più una posizione predominante nel suo settore di riferimento. Una certa attività, però, ha fatto scattare un’importante indagine nei suoi confronti che potrebbe segnare la storia della società.
La Commissione Europea, in base ai risultati preliminari ottenuti, avrebbe evidenziato un abuso da parte di Google realizzato in base alla sua posizione di vertice nel segmento della pubblicità in rete. Tale atteggiamento non avrebbe solo portato la società ad accogliere più benefici ma anche a dare un duro colpo ai competitor.
Quanto realizzato da Google, secondo la Commissione Europea, porterebbe all’accusa di aver assunto un determinato vantaggio andando a violare le regole che sono in essere. Entriamo, dunque, nei dettagli di una vicenda che è destinata a far discutere.
Google, la sua posizione avrebbe favorito la raccolta di pubblicità online: l’indagine della Commissione Europea
La raccolta dei dati pubblicità per certe aziende è fondamentale per accompagnare l’esperienza di ogni singolo utente. A quanto pare, però, per la Commissione Europea quanto fatto da Google non sarebbe del tutto lecito tanto che la sua attività è finita al centro di una grande indagine.
Sotto la lente di ingrandimento della CE sono finiti alcuni degli strumenti utilizzati da Google nel settore pubblicitario come Google Ads e DV 360, DoubleClick for Publisher in cui gli editori possono vendere spazi pubblicitari. E ancora Adx che altro non è un servizio di exchange che permette a domanda e offerta di pubblicità di venirsi incontro all’interno di aste che avvengono in tempo reale per le campagne automatizzate.
Nello specifico, l’accusa della Commissione sarebbe quella in cui Google, per via della sua posizione di dominio, avrebbe svolto un lavoro che le ha permesso di aumentare la popolarità del servizio Adx. Tale spinta sarebbe stata data sia piazzandolo in esclusiva pubblicità attraverso DV360 e Google Ads, causando un duro colpo agli avversari, sia andando a lavorare sulle informazioni raccolte dal servizio DFP dal segmento degli editori. Quest’ultimo passaggio avrebbe permesso al servizio di sapere in anticipo le proposte pubblicitarie dei competitor, al fine di ottenere un vantaggio competitivo.
Tutto questo ha portato a pensare alla Commissione Europea che sia stato un’azione voluta e finalizzata ad aumentare il valore dei servizi della società. Per questo motivo, nel giugno del 2021 si è aperto un procedimento che, oggi, ha portato ad un passaggio obbligatorio in cui le parti in causa sono state informate delle accuse così che possano leggere tutte le motivazioni del caso. Inoltre, la CE ha precisato che l’esito arriverà solo dopo il verificarsi dell’audizione da parte della difesa e il verdetto è ancora incerto. In caso, però, di abuso confermato l’unico modo per sistemare le cose sarebbe quello in cui Google andrebbe a vendere parte delle sue attività presenti in questo settore.
Alla notizia, Google ha subito emesso una nota in cui si dice di non condividere la visione della Commissione Europea. Dunque, pare che questo procedimento arriverà fino in fondo e staremo a vedere come si concluderà questa delicata vicenda.