Pignoramento del TFR: attenzione alle nuove regole e limiti, come fare a difendersi

Oltre alla casa e allo stipendio, anche il TFR – trattamento di fine rapporto- può essere soggetto al pignoramento. Vediamo come evitarlo.

Contrarre debiti di questi tempi non è poi così difficile. Basta anche solo non pagare una multa o una rata del mutuo per avere ripercussioni devastanti. Non tutti lo sanno ma anche il TFR può essere soggetto al pignoramento. In questo articolo vi spieghiamo come evitarlo.

Pignoramento del tfr, cosa fare
Anche il Tfr può essere pignorato/ Internet.tuttogratis.it

La parola pignoramento fa paura a tutti eppure è una situazione più frequente di quanto si possa immaginare. Contrarre debiti con le banche per il mutuo o con il Fisco oppure con creditori privati, è qualcosa che molti cittadini conoscono bene. E, purtroppo, non è raro vedersi pignorare il conto in banca o la casa che poi finisce all’asta. La soluzione migliore, naturalmente, è saldare i propri debiti anche avvalendosi della definizione agevolata laddove possibile. Ma non sempre è possibile.

Anche il Tfr può essere pignorato. Il Tfr – trattamento di fine rapporto- è la prestazione economica che spetta al lavoratore dipendente nel momento in cui cessa l’attività lavorativa. Viene liquidato in caso di licenziamento, dimissioni oppure al raggiungimento dell’età pensionabile. In caso di debiti non sanati il Trattamento di fine rapporto può essere pignorato nel momento stesso in cui viene maturato il diritto alla liquidazione.

Pignoramento del Tfr: ecco cosa fare

Il pignoramento è una delle situazioni più brutte che una persona possa vivere. Specialmente se ad essere pignorata è la casa che viene poi messa all’asta. Anche il pignoramento del conto corrente e del Tfr non sono comunque piacevoli. La legge ha stabilito dei limiti. Vediamo insieme tutti i dettagli e cosa fare per difendersi.

Come evitare il pignoramento del tfr
C’è un modo per evitare il pignoramento del Tfr/ Internet.tuttogratis.it

Una volta che il creditore entra in possesso di un titolo esecutivo – una sentenza esecutiva o un decreto ingiuntivo- ha la possibilità di rivolgersi direttamente al datore di lavoro per pignorare il Tfr del debitore. Una volta che il datore di lavoro o l’azienda ricevono la notifica del pignoramento,  dovranno trattenere 1/5 della prestazione economica e versarlo al creditore. Per legge infatti può essere pignorato solo un quinto del Tfr, cioè il 20%. Esattamente come funziona per stipendio e pensione.

Tuttavia ci sono anche altri modi in cui il Tfr può essere pignorato. Il creditore può anche non rivolgersi al datore di lavoro del debitore ma può attendere che il Tfr venga versato direttamente sul conto corrente del lavoratore.  Nel caso in cui l’accredito della liquidazione sia avvenuto prima del pignoramento, allora si possono pignorare solo le somme eccedenti il triplo dell’assegno sociale. Se, al contrario, il Tfr viene versato sul conto corrente del debitore dopo la sentenza di pignoramento, allora il limite dipende dalla tipologia del credito.

C’è un modo per evitare che il Tfr venga pignorato ed è un modo anche molto semplice: è sufficiente destinarlo ad un fondo pensione privato con un’assicurazione. Tuttavia non si risolve il problema del tutto perché nel momento in cui si va in pensione e il Tfr ritorna ad essere erogato sul conto corrente, a quel punto inizia lo stesso il pignoramento del 20%. In alternativa si può procedere per vie legali ma solo se si è abbastanza certi di essere nel giusto. Diversamente, in un modo o in un altro, il debito contratto andrà pagato.

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