Brutta sorpresa per milioni di contribuenti: moltissimi resteranno esclusi dalla rottamazione quater. Vediamo i dettagli.
La rottamazione delle cartelle- o Definizione agevolata- consente di rimettersi in regola con il Fisco beneficiando, però, di forti sconti. Purtroppo milioni di contribuenti resteranno esclusi. Vediamo la situazione nel dettaglio.
Aderendo alla Definizione agevolata un contribuente può arrivare a pagare anche meno della metà di quanto avrebbe pagato altrimenti. La rottamazione quater, infatti, azzera gli interessi e le sanzioni sul debito. Coloro che ne traggono maggiore beneficio sono, pertanto, le persone che hanno debiti più vecchi su cui interessi e sanzioni pesano di più.
Ma la rottamazione delle cartelle – come anche il saldo e stralcio- non riguarda tutti i professionisti. Infatti la decisione sull’adesione alle sanatorie previste dalla legge di bilancio 2023 spetta a ciascuna cassa previdenziale che può agire in maniera del tutto autonoma. Pertanto milioni di contribuenti rischiano di restare esclusi dalla Definizione agevolata prevista dal Governo Meloni.
Nel dettaglio la “tregua fiscale” prevista dalla Legge di Bilancio 2023 propone due tipi di sanatoria:
- lo “Stralcio” dei debiti di importo fino a 1000 euro affidati agli agenti per la riscossione nel periodo intercorso tra il 01.01.2000 e il 31.12.2015 dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali;
- la “Definizione agevolata dei debiti affidati all’Agenzia della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022”. Questa misura consente di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti “Rottamazioni” , versando solo il debito residuo senza sanzioni, interessi di mora e l’aggio.
Rottamazione cartelle: chi resta escluso
Come anticipato ogni cassa previdenziale può decidere in totale autonomia se aderire o no alla rottamazione quater. Le diverse posizioni sono giustificate dal fatto che molti enti previdenziali hanno già in corso procedure interne di definizione agevolata dei debiti dei propri iscritti.
Nello specifico le casse previdenziali che hanno deciso di non aderire alla Definizione agevolata prevista dal Governo Meloni sono:
- Cassa commercialisti CNPADC
- Cassa geometri
- Cassa notariato
- EPAP Ente previdenziale pluricategoriale di fisici chimici attuari,
- INARCASSA l’ente previdenziale di architetti e ingegneri.
- Tre casi particolari sono rappresentati dalla cassa dei medici ENPAM, cassa psicologi ENPAP, cassa periti industriali EPPI ed ENPACL consulenti del lavoro: queste categorie di contribuenti sono esclusi in partenza in quanto non affidano all’Agenzia delle entrate Riscossione le cartelle dei debiti contributivi.
Si ricorda che il termine per la presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata – inizialmente fissato al 30 aprile dalla Legge di Bilancio 2023 – è stato posticipato al 30 giugno 2023. Mentre è
slittato al 30 settembre 2023 il termine entro il quale l’Agenzia delle Entrate trasmetterà ai contribuenti la comunicazione delle somme dovute per il perfezionamento della definizione agevolata. Per quanto riguarda, invece,lo stralcio delle cartelle sotto i 1000 euro, non è necessario presentare alcuna domanda: avviene in modo automatico.