Se hai questa patologia molto comune ti spetta un indennizzo, sono in molti a non saperlo e perdono il beneficio

In caso di malattia o infermità derivante dal lavoro, si parla di causa di servizio. I vantaggi che si possono ottenere sono numerosi.

I dipendenti della Pubblica Amministrazione possono richiedere la cd. causa di servizio, qualora vi sia un nesso causale tra la malattia o l’infermità posseduta e lo svolgimento dell’attività lavorativa.

causa di servizio
Causa di servizio -Internet.tuttogratis.it

Per la giurisprudenza, rientrano nella categoria della causa di servizio tutte le lesioni che determinano un’invalidità temporanea o permanente, dovute ad un lavoro pubblico. Questa correlazione deve essere necessariamente provata, se si vuole beneficiare dei sussidi economici previsti dalla legge.

Per la determinazione della gravità del danno subito, poi, verranno predisposti determinati accertamenti medici. Non tutte le malattie, tuttavia, costituiscono causa di servizio; sono, infatti, state formulate delle apposite tabelle di riferimento. Vediamo, dunque, come e chi può richiedere i benefici.

Causa di servizio: in cosa consiste?

I dipendenti pubblici (compresi gli appartenenti alle Forze Armate) godono di una particolare tutela, in caso di danno biologico provocato dal lavoro. In questo caso, si parla di causa di servizio e si ha diritto all’ottenimento di un indennizzo.

Ci sono dei casi in cui è la Pubblica Amministrazione a provvedere d’ufficio al riconoscimento; nella maggior parte delle ipotesi, tuttavia, è l’interessato che deve presentare domanda.  A tal fine, sono necessarie le seguenti condizioni:

  • esistenza di un rapporto di lavoro come dipendente pubblico;
  • accertamento di una malattia o lesione derivante dall’attività lavorativa;
  • esistenza di un nesso di causa- effetto tra la patologia e le mansioni svolte. Il collegamento, tuttavia, non deve essere necessariamente esclusivo, ma rilevante e determinante. Il riconoscimento della causa di servizio, dunque, è possibile anche nei confronti dei lavorati predisposti ad una determinata malattia.

Presentazione della domanda

La richiesta per il riconoscimento della causa di servizio va inoltrata all’Ente lavorativo, che, poi, manderà la certificazione alla Commissione medica territoriale.

La domanda deve contenere i seguenti elementi:

  • la tipologia di infermità;
  • la causa delle lesioni;
  • la documentazione necessaria per accertare la veridicità di quanto dichiarato (verbali, perizie, testimonianze).

La domanda deve pervenire entro 6 mesi dal momento in cui si sono verificati i fatti o è stata scoperta la malattia. Se non si rispetta tale termine, si perde il diritto all’indennizzo per il danno subito.

Nel caso di esito negativo, il richiedente può impugnare la decisione in sede giurisdizionale.

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I vantaggi riconosciuti dalla legge

Il riconoscimento della causa di servizio comporta l’ottenimento di specifiche agevolazioni. I benefici variano a seconda della categoria professionale alla quale si appartiene. Per esempio, i lavoratori pubblici scolastici e sanitari hanno diritto a mantenere il posto di lavoro e all’erogazione del 100% della retribuzione per 36 mesi. Se, poi, c’è anche il riconoscimento dell’invalidità, possono ottenere un aumento dello stipendio del 2,5% o 1,25%.

La legge, inoltre, prevede un indennizzo per danno biologico, versato una tantum, a seconda alla gravità della malattia. In tal caso, oltre alla domanda di causa di servizio, l’interessato deve presentare anche quella per il sussidio economico.

Nelle ipotesi più gravi di inabilità permanente, la normativa prevede il riconoscimento di una pensione agevolata, che, però, non va confusa con la pensione di invalidità. La pensione agevolata, infatti, può essere erogata solo se la malattia è direttamente collegata alle mansioni lavorative svolte.

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Tunnel carpale: può essere riconosciuto come causa di servizio?

Una Lettrice ci scrive:

Salve, volevo sapere se la sindrome del tunnel carpale e rizoartrosi, danno diritto ad una causa di servizio o all’invalidità. La mia azienda nega tale possibilità. Sono una dipendente pubblica presso un’azienda sanitaria. So che ad altri lavoratori è riconosciuta tale possibilità. È vero? Grazie.”

Ai fini dell’accertamento della causa di servizio, è necessaria la sussistenza di un legame tra l’invalidità (temporanea o permanente) e l’attività lavorativa.

Sottolineiamo alla nostra Lettrice che si fa riferimento alle malattie tabellate. Esistono, infatti, delle specifiche tabelle che fungono da parametro per qualificare una certa malattia come professionale.

Si parla di causa di servizio, dunque, se l’infermità rientra tra:

  • le patologie relative al settore dell’agricoltura. Si tratta di 24 malattie, come, ad esempio, quelle da arsenico, da composti inorganici ed organici del fosforo, da composti del rame, da formaldeide, da zolfo e anidride solforosa, da olii minerali. Rientrano in tale categoria le dermatiti, l’asma bronchiale, le radiazioni solari, l’osteoartropatie di polso, gomito o spalla, il tunnel carpale, la tendinite, l’ernia lombare;
  • le malattie dei lavoratori del settore industriale. Sono elencate 85 patologie, tra cui quelle derivanti da arsenico, mercurio, nichel, piombo, uranio, da idrocarburi;
  • silicosi, asbestosi e patologie causate dai raggi x, a danno del personale sanitario.

Specifichiamo alla nostra Lettrice che queste tabelle non sono esaustive. Semplicemente, per le malattie inserite nell’elenco, non è richiesta la dimostrazione del nesso causale. La Legge n. 834/1981 ha stabilito che possono essere considerate anche altre malattie, non elencate in tali tabelle. In tal caso, però, è necessario provare il nesso causale tra patologia e lavoro.

Se, dunque, la Lettrice allega la prova di tale collegamento causa-effetto, potrà ottenere il riconoscimento della causa di servizio.

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