Latte fresco, pronto a sparire dal supermercato: preparatevi a fare scorta

Il 2023 potrebbe vedere l’accantonamento, forse definitivo, del latte fresco. Una decisione che sempre più aziende sembrano voler prendere per dedicarsi ad un prodotto “green”.

Il mercato, in certi casi, può direzionare le scelte delle aziende ed è proprio quello che sta accadendo attorno al latte fresco. Un prodotto tanto consumato in questi ultimi decenni ma che pare pronto al “pensionamento”.

bicchiere latte fresco
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Sono sempre di più i consumatori che stanno optando per delle scelte sostenibili e attente alla natura, ragion per cui le imprese produttrici non possono non seguire tale direzione utile non solo per abbassare i costi ma anche per contrastare gli sprechi.

Lo stesso presidente di Granarolo, come riportato da Il Riformista, Giampiero Calzolari ha messo in luce la scelta fatta dal mercato, aggiungendo di come le regole sul latte fresco siano obsolete e nonostante la loro mozione di cambiamento nulla è accaduto. Tali elementi ha portato i consumatori a rivolgere il loro sguardo, ad un prodotto molto specifico.

Latte fresco pronto a dire addio, i consumatori scelgono un prodotto a lunga conservazione

Gli ultimi anni hanno portato i consumatori ad una capacità di spesa minore rispetto al passato, scenario che ha condotto loro a comprare sempre più prodotti a lunga conservazione, tra questi c’è anche il latte. Il latte a lunga conservazione, infatti, garantisce il suo utilizzo su un lungo periodo a differenza del latte fresco in cui il rischio di cestinarlo dopo pochi giorni è elevato.

Proprio questa nuova preferenza sta spingendo le aziende a produrre principalmente un prodotto pastorizzato con scadenza a dieci giorni. Al momento, il limite massimo per ottenere la certificazione di latte fresco è di 6 giorni e data l’assenza di una legge, svela il presidente Granarolo, la sua azienda ha deciso di fare un latte a 10 giorni da latte crudo di Alta Qualità che non può essere definito come fresco. Una scelta che cerca di soddisfare l’esigenze dei consumatori e abbattere lo spreco che con il latte fresco esiste.

A seguito dell’apertura della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), questo cambiamento potrebbe verificarsi già nel 2023. Un prodotto che si fa forte non solo della questione economica ma anche di leggi, ormai, troppo datate e di una sostenibilità economica sempre più ricercata.

Dunque, il settore del latte potrebbe essere, in un certo senso, scombussolato da questa novità che sarebbe epocale. Un cambiamento che, come evidenziato, pare necessario data la forte volontà dei consumatori. Staremo a vedere, dunque, se il latte fresco diventerà un ricordo oppure alcune aziende continueranno a produrlo per i consumatori che preferiscono un prodotto dalla durata minima.

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