Sei diventato papà? Il tuo datore di lavoro non può farlo: scopri i tuoi diritti

Il governo Draghi con la sua ultima riforma ha dato maggiori tutele ai neo papà. Chi avrà un figlio, infatti, sarà maggiormente tutelato: ecco cosa dice il provvedimento.

Per i neo papà, la legge era ancora poco attenta ma con l’ultimo decreto del governo Draghi si è raggiunto un livello di tutela decisamente più alto e che porta chi ha accolto un figlio a non essere licenziato.

neo papa licenziato
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Prima di questo provvedimento, il divieto di licenziamento riguardava solo le neomamme ma con il decreto legislativo sancito il 30 giugno 2022, tale confine si è esteso anche ai neo papà.

La novità più importante in questo ambito chiama in causa la riforma della maternità inquadrata nell’ottica di miglioramento della conciliazione tra il lavoro e la vita privata sia per i genitori sia per chi presta assistenza.

Escluso il licenziamento dei papà: la riforma che li tutela

Il divieto dei licenziamenti esteso anche ai papà rappresenta una grandissima svolta in questo ambito e anche un sospiro di sollievo per tutti i lavoratori. Il decreto stabilito lo scorso giugno è stato richiamato tramite la circolare del 20 marzo 2023 dell’Inps andando a modificare il “Testo Unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità“. Le modifiche:

  • Raddoppio del congedo di paternità che diventa obbligatoriamente di 10 giorni da usufruire nei due mesi precedenti alla data del presunto parto ed entro cinque mesi dopo la nascita;
  • L’articolo 54 modificato per vietare il licenziamento del papà quando esso ha utilizzato il congedo rappresentato dall’articolo 27-bis e articolo 28 del Testo Unico;
  • Il divieto di licenziamento si applica per la durata del congedo e si estende fino a quando il bambino non compie un anno.

Dunque, la figura del neo papà si affianca a quello della neomamma in cui per essa tale divieto è stato garantito nel decreto legislativo 151/2001 e scattava il divieto dal momento della gravidanza fino al compimento di un anno di età del bambino. Per il padre, invece, il divieto entrava in gioco solo tramite congedo alternativo in cui la mamma non fosse in grado di prendersi cura dei figli.

Come detto, si tratta di una novità decisamente importante per tutti i lavoratori ma per chi è diventato genitore di recente le novità positive non sono finite qui dato che per le neomamme c’è la possibilità di ricevere un ricco bonus. Dunque, tanti aspetti positivi sia per le neomamme che per i neo papà che hanno visto riconosciuto un diritto assolutamente importante e necessario.

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