Il mese di febbraio ha evidenziato un dato dell’inflazione in calo ma il caro spesa è presente e in alcune città italiane rappresenta un problema serissimo: ecco quali sono le zone più colpite.
Uno dei tanti problemi ancora presenti in questo periodo riguarda sicuramente il caro spesa. Nonostante un’inflazione che è calata nel mese di febbraio, come dimostrato dai dati Istat, il problema persiste e si è fatto più serio in alcune città italiane.
Nel mese di febbraio, l’Istat ha confermato tramite le informazioni dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) una discesa su base annua del 9,1% anche se su base mensile si è segnalato un aumento dello 0,2%. Prendendo come riferimento temporale un anno, i costi aggiuntivi che gravano sugli italiani riguardano gli aumenti dei prezzi della spesa.
La flessione del mese di febbraio come evidenziato dall’Istituto deriva dal fatto che i costi energetici si siano attenuati ma nulla è cambiato se si parla dei prodotti alimentari, sui tabacchi e quelli per la persona. In questo caso pare che il “carrello” abbia accolto di recente un aumento del 12,7% rispetto allo scorso gennaio.
Caro spesa, aumenti sostanziosi in alcune città: ecco le più coinvolte
Fare la spesa, in questo momento storico, non è affatto semplice dato che i prezzi sono in aumento ma dal governo pare essere pronta una misura atta al risparmio. In attesa di tale risvolto, in alcune città la situazione si fa sempre più intensa e instabile.
I dati sono stati analizzati dall’Unione Nazionale Consumatori, l’associazione ha preso spunto dalle informazioni elaborate dall’Istat dove si è tenuto conto dell’inflazione del mese scorso e i comuni con almeno 150.000 abitanti.
L’associazione nell’analisi ha preso in considerazione una famiglia di tre persone e in base a tutte queste componenti risulta essere Bolzano la città più colpita con un’inflazione al 9,3% e una spesa aggiuntiva di 3.216 euro. Dietro di lei troviamo Milano con un incremento del 9,9% mentre al terzo posto abbiamo Ravenna con un rialzo del 10% e una spesa aggiuntiva di 3.137 euro. La città, invece, che si è dimostrata più virtuosa è stata Potenza con un’inflazione al 6,5% e una caro spesa che tocca i 1.398 euro.
L’allarme dell’associazione consumatori
L’inflazione del mese di febbraio al 9,1% per il Codacons significa un spesa aggiuntiva su base annua di +2.662 euro. Tale cifra è destinata a salire per una famiglia con due figli a 3.447 euro. Questi numeri, nonostante il calo dell’inflazione, hanno portato l’associazione a sottolineare come i prezzi abbiano raggiunto quote altissime.
A salire, secondo il Codacons, non solo gli esborsi ma anche il semplice “carrello della spesa” che è passato dal 12% al 12,7%. Dunque, il caro spesa è presente e sarà ancora con i consumatori a lungo ma quest’ultimi possono difendersi tramite il fatto di non andare a fare la spesa in un certo momento della giornata, piccoli accorgimenti che possono essere utili per risparmiare.