Mutui marzo nero, rialzi alle stelle: la scorciatoia per risparmiare

Aumentano nuovamente i tassi per quanto riguarda i mutui ma come cambia la cifra dal prossimo marzo 2023? Vediamo le possibili variazioni e come fare per contrastare tale scenario.

Torna a preoccupare il tema dell’aumento dei tassi dei mutui dato che potrebbe essere l’ennesimo aumento, sarebbe il sesto consecutivo. L’annuncio è arrivato dalla presidente della Bce, Christine Lagarde.

Mutui, rate
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Il 2023 si è aperto portando alla luce tanti rialzi, tra i più complessi ci sono i tassi dei mutui che hanno raggiunto picchi che hanno portato sempre più difficoltà. A quanto pare, gli aumenti non sono finiti qui e potrebbero esserci altri già nel corso di marzo 2023. Si ricorda che l’ultimo aumento si è verificato lo scorso 2 febbraio.

La riunione che sembra essere decisiva dovrebbe andare di scena il prossimo 16 marzo. Per molti, tale data è da cerchiare in rosso sul calendario ma di quanto aumenteranno le rate dei mutui degli italiani? La cifra si fa sempre più alta.

Aumentano ancora i tassi dei mutui? La rata potrebbe toccare una cifra altissima

L’aumento che colpirà i mutui, come accaduto per lo scorso febbraio, dovrebbe andare a toccare i 50 punti percentuali ma il rialzo andrà a generarsi in base al tipo di mutuo che si è andati a stipulare. Come possiamo immaginare, tale aumento andrà ad incidere fortemente sui tassi variabili, in certi casi realizzando un rialzo di 255 euro.

Nei prossimi mesi, per un mutuo aperto lo scorso anno ci dovrebbe essere una rata aumentata di 35 euro e nel giro di un anno la rata sarà aumentata di circa 197 euro. Gli esperti, a tal proposito, prevedono un rialzo dell‘Euribor a 3 mesi, cosa che porterà a giugno 2023 un incremento del 3,4% con una rata mensile media, con l’aumento di 255 euro, di 711 euro. Proprio questo scenario così complesso sta portando molti a dirigersi verso mutui online anche se tanti altri continuano a diffidare dall’ambito web.

Le implicazioni maggiori di questo ennesimo aumento saranno subite da chi ha un mutuo a tasso variabile mentre chi lo ha fisso non subirà nessun cambiamento dato che questi mutui non si rifanno all’Euribor ma all’interest rate swap che prende come riferimento la data in cui la procedura si apre. Anche questo indicatore, rispetto al gennaio scorso, è cresciuto in maniera preoccupante facendo allontanare gli interessati anche dal modello di mutuo con tasso fisso.

Come contrastare il prezzo sempre più alto delle rate?

Dati gli aumenti dei mutui, molte persone pensano già a come correre ai ripari e se è possibile mettere in atto delle strategie apposite. Una delle domande più comuni riguarda la possibilità di passare dal tasso variabile a quello fisso. Tale cambiamento permetterebbe di alleggerire un po’ il peso della rata mensile.

Altra strada è quella della rinegoziazione che può portare ad un tasso misto, un rata protetta oppure un mutuo con un limite massimo. Nel primo caso si hanno due regimi: variabile e fissi e il passaggio è opportunamente descritto. Il secondo si hanno delle rate fisse senza modificare il debito complessivo. La soglia massima mette in atto il valore massimo del tasso di interesse. Infine, come segnalato dalla Finanziaria di quest’anno, non sempre la banca deve dare il suo consenso. In alcuni casi si può procedere alla rinegoziazione di Stato che permette di cambiare alcune condizioni del mutuo.

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