Anche il settore della cucina si è evoluto portando in scena il piano cottura a induzione. Tanti gli interrogativi su di esso ma rappresenta un vantaggio? Scopriamo se ci permette di risparmiare.
Da anni, ormai, il mondo della cucina ha accolto tra le proprie fila il piano cottura a induzione. Anche se molti continuano a preferire quello a gas, questo piano cottura ha riscosso un certo successo ma, ora, molti si chiedono quale sia la sua incidenza lato consumi.
La svolta tecnologica ha davvero toccato tutti i settori della nostra casa. Il piano cottura a induzione ci pone in una situazione dove possiamo mettere da parte il gas e cuocere con il lavoro della corrente elettrica. Il vetroceramica ha sotto di esso delle bobine collegate ad una base ferrosa dove avviene il processo che porta alla cottura.
Come vediamo, quindi, questo strumento chiama in causa la corrente elettrica ed è proprio questo che sta portando sempre più consumatori a chiedere quanto incida in bolletta un piano cottura a induzione. Vediamo insieme qual è il suo impatto e quali sono i vantaggi di un piano del genere.
Quanto consuma un piano cottura a induzione?
Il piano cottura a induzione ci fornisce sicuramente rapidità nella cottura e questo obiettivo è sicuramente molto ricercato dalle famiglie italiane ma data la situazione sull’energia elettrica, altro indicatore ricercato è il risparmio. Tale ricerca del risparmio riguarda tutta la cucina ma come funziona con un piano a induzione?
Partiamo con il dire che l’efficienza del piano cottura a induzione tocca il 90% rispetto al 50% di un tradizionale piano a gas. Nel corso di un anno, in media, si può raggiungere un consumo di 500 kWh che porta ad una cifra di 100 euro ma con la loro ottima efficienza questo costo può essere adeguato alla vita in cucina di molti italiani.
L’incidenza sulla bolletta, però, cambia in base ad alcune variabili come il tipo di piano cottura. Se questo è nuovo sarà legato ad una classe energetica al top e quindi più performante. La seconda valutazione da fare riguarda se il prezzo del gas sia maggiore o minore rispetto a quello della corrente elettrica. Quest’ultima variabile è da tenere in considerazione visto i prezzi dei due elementi. Altro aspetto da considerare è quale tipo di impianto abbiamo se quello con i pannelli fotovoltaici oppure pompa di calore elettrica o altri sistemi ancora.
Insomma, rispondere in maniera secca a questa domanda non è facile e le stime sono generiche e non riguardano il singolo caso. Molto dipende, però, da come utilizziamo il piano a induzione e in quale contesto. Solo considerando quest’ultimo potremmo partire per dare una risposta netta a questa domanda.