Truffa schema Ponzi, le promesse sono ingannevoli: così si perdono i risparmi di una vita

Sono sempre tante le frodi che si segnalano e che in certe occasioni portano a perdite molto profonde. In questo caso, di recente, gli agenti della GDF hanno lavorato sulla truffa schema Ponzi.

Continua in maniera incessante l’attività illegale dei truffatori, sia online che nella vita di tutti giorni. A far notizia, questa volta, è stata la maxi-operazione condotta dalla Guardia di Finanza sulla truffa schema Ponzi.

Truffa schema Ponzi
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L’attività dei truffatori è sempre finalizzata o al carpire i dati della vittima per accedere al conto oppure passare direttamente a lavorare sui suoi risparmi. Questo è il caso della truffa schema Ponzi dove i criminali illudevano gli utenti parlando di guadagni facili e veloci.

Questa truffa è molto nota ma ha comunque raggiunto un numero di vittime molto alto. Come riportato da Il Resto del Carlino, questa grande operazione ha preso il nome di “Ghost Broker” dove i finti promotori andavano a sollecitare la volontà degli utenti di investire i propri risparmi. Tale situazione ha portato in 5 anni tante persone truffate per un valore di più di 15 milioni di euro.

Truffa schema Ponzi, come funziona? Ecco la tecnica

Con il tempo la capacità dei truffatori si è sempre più sviluppata ed ha interessato ambiti in cui l’attenzione degli utenti era massima. A proposito di grandi perdite come non citare una truffa iPhone che fa tremare, questa ha portato ad un esborso di 35.000 euro. Lo schema Ponzi, invece, ha segnalato cifre ben più alte date dal fatto che si trattava di una vera e propria organizzazione.

Anche qui, l’opera dei criminali si inseriva in un settore in cui c’era domanda e si agiva tramite vendita fraudolenta. In sintesi, il finto operatore andava a proporre un investimento facendo credere al potenziale investitore di avere un ritorno pressoché immediato e tutto senza il minimo rischio. Ma il guadagno, condizione fondamentale per la truffa schema Ponzi, derivava solo se la vittima portava nuovi investitori creando così una catena che seguiva una struttura piramidale. Chi portava nuovi investitori era ripagato con il versamento fatto dai nuovi arrivati così da avere l’illusione di entrate veloci.

Nel caso specifico, la truffa schema Ponzi si è palesata ad Ancona dove gli agenti della Guardia di Finanza hanno scoperto una raccolta illegale di risparmi tramite compravendita di quote di una società con sede a Londra. L’investimento su queste azioni era mosso dalla promessa di profitti che superavano il 10% all’anno. Con questa promessa i “Ghost Broker” hanno messo nero su bianco ben 500 contratti nell’ultimo quinquennio portando ai truffatori una cifra superiore ai 15 milioni di euro.

A far scoperchiare il vaso di pandora sono stati i continui movimenti bancari che hanno a dir poco insospettito. Le operazioni della GDF hanno portato a scoprire una rete che operava tra Lazio e Marche e di cui la sede a Londra rappresentava una facciata. Al momento le indagini sono in corso ma le autorità consigliano a chi volesse fare investimenti di affidarsi sono a canali ufficiali e personale esperto, anche perché nessun investimento conduce ad un guadagno rapido, sicuro e senza rischi.

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