Le chiamate dei call center possono rappresentare un vero problema, come risolvere? La risposta viene fornita dal Garante della privacy, ecco cosa fare.
Le telefonate provenienti dai call center, come ben sappiamo, possono dare dei piccoli fastidi. In certi casi, le chiamate sono davvero tante e non si sa come fermare questo flusso. Ora, però, è proprio il Garante della privacy ad illustrare come fare.
Quando rispondiamo ad una chiamata di telemarketing, ogni nostro rifiuto non viene, di fatto, preso in considerazione. Sono molte le società, infatti, che al rifiuto dell’utente continuano nella loro opera ma è proprio questo rifiuto, secondo il Garante della privacy, che farebbe la differenza.
Le società, al “no” durante la chiamata commerciale non desiderata evidenziano come il nominativo potrà essere cancellato dalle liste solo tramite richiesta inviata via mail o altri canali. Tale aspetto, però, non è vero dato che basta solo il rifiuto al telefono, un rifiuto che non è utile solo per la chiamata attuale ma anche per quelle future.
Problema chiamate call center? Basta dire “no”: la conferma dal Garante della privacy
Il Garante della privacy è sempre al lavoro per proteggere gli utenti anche da queste chiamate commerciali indesiderate. A seguito, come rivelato dal portale Today, di una massiccia istruttoria si è segnalato come per essere eliminati dalle liste per il telemarketing basterebbe un semplice “no” all’interno della telefonata.
Il caso è scoppiamo dopo che le segnalazioni da parte degli utenti sono aumentate a dismisura. Queste segnalazioni hanno portato alla luce l’arrivo di chiamate senza alcun consenso nonostante questi avessero fatto esplicita richiesta a non ricevere più telefonate di questo tipo. Questo scenario ha portato il Garante della privacy a muoversi e a far scattare delle pesantissime sanzioni alla società, in questo caso, secondo Today, sarebbe Edison.
Il Garante, quindi, oltre ad una sanzione economica e un avvertimento di mettersi in regola, ha vietato alla società di utilizzare le liste di altre compagnie che non abbiano accolto il consenso da parte degli utenti. Infatti, se la società vorrà fare uso in futuro di tali elenchi dovrà prima constatare se le informazioni vadano a rispettare la normativa vigente in materia di riservatezza. Altro divieto è stato imposto dal Garante e riguarda il trattamento dei dati per scopi di marketing che sono raccolti senza consenso.
Da come vediamo, questa istruttoria dal parte del Garante della privacy può segnare un confine importante sulle chiamate dei call center e di telemarketing. Rimanendo in tema, facciamo attenzione anche alle chiamate dove ci offrono un contratto, in questo caso si arriva fino alla truffa se rispondiamo in un certo modo.