Sei un neopapà? Potresti richiedere i riposi per allattamento: scopri di più

Sei diventato da poco papà? Per i neopapà c’è la possibilità di fare richiesta per ricevere i riposi per allattamento. Vediamo i dettagli su come ottenerli.

Il nome di questa misura potrebbe far intendere che sia solo per le madri ma non è affatto così. L’INPS, infatti, ha specificato come i permessi per allattamento possano essere concessi anche ai neopapà che hanno una posizione lavorativa.

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Questo tema è stato oggetto di discussione a seguito della sentenza del Consiglio di Stato. In questa occasione si è fatta luce sulla possibilità di concedere la misura al padre che lavora anche quando la mamma svolge il ruolo di casalinga.

La sentenza si è generata perché l’Istituto concedeva solo la misura al padre quando c’era una mamma lavoratrice che non usufruiva dei permessi, senza approfondire lo scenario dove la mamma non può accoglierli non avendo un lavoro. Per tale ragione, il Consiglio di Stato ha messo in luce anche questo contesto così da concedere al padre alcune ore in meno di lavoro per stare con suo figlio.

Come funzionano i riposi per allattamento per un neopapà

Al momento, la misura porta la concessione dei riposi al padre solo se la madre che lavora rinuncia volontariamente e fa parte di una categoria a cui non sono destinati. Mentre non può esserci l’esecuzione quando la mamma che lavora si trova in congedo di maternità o congedo parentale, oppure se non può ricevere i permessi per via dell’aspettativa che la porta a non essere a lavoro. Un altro scenario in cui non spetta tale misura è quando ha richiesto un permesso che non viene soddisfatto dal punto di vista economico o è in pausa da un contratto a tempo verticale.

Quante ore di permesso spettano e qual è la cifra erogata

Per durata e importi, per il padre valgono le stesse regole che ci sono per la madre. Abbiamo, quindi, che fino al primo anno del nuovo arrivato in famiglia ci sono 2 scenari possibili: se la giornata lavorativa va sotto le 6 ore c’è 1 ora di riposo al giorno, se va oltre le 6 ore, le ore di riposo diventano 2.

Questi limiti vanno a raddoppiare in caso di parto gemellare o plurimo, lo stesso vale in caso di adozione di due bambini. Mentre scatta la riduzione se si fa uso di una struttura che accoglie i bambini appena nati, come l’asilo nido. In questo caso, per un lavoro di minimo 6 ore c’è solo 1 ora di riposo che diventano 30 minuti in caso la giornata di lavoro sia inferiore alle 6 ore.

I riposi per allattamento non incidono in alcuna maniera sullo stipendio mensile. Non si verifica, in sostanza, una riduzione della mensilità a seguito di qualche ora di lavoro in meno. Da ricordare che la richiesta deve essere effettuata tramite l’area MyInps oppure contattando il Contact Center Inps e deve verificarsi prima del periodo di riposo.

Cosa accade se la mamma è casalinga?

Abbiamo prima accennato di come sulla questione sia intervenuto il Consiglio di Stato. La sentenza numero 17 del 28 dicembre 2022 ha evidenziato quanto dice l’articolo 30 della Costituzione che indica i genitori come paritari nei diritti e nei doveri nei confronti dei figli.

In sintesi, il padre può godere di questo permesso quando sua moglie è una casalinga. Il Consiglio di Stato ha dato un maggior raggio d’azione ai genitori andando a parlare di categoria di lavoratrici non dipendenti e di attività che non permettono alla madre di dare attenzione al neonato o al nuovo arrivato in famiglia.

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