In meno di 24 ore, i cybercriminali hanno messo in atto una sconcertante truffa a seguito del terremoto in Turchia. Vediamo i dettagli della frode che ha già fatto numeri altissimi.
Le attività illegali degli hacker sono sempre in corso e approfittano, talvolta, di situazioni davvero molto pesanti e problematiche a livello mondiale. Questa volta la truffa si lega al terremoto avvenuto in Turchia e si basa su una campagna, fasulla, a scopo di lucro.

La catastrofe avvenuta al confine tra Turchia e Siria ha sconvolto il mondo e sono partiti fin da subito gli aiuti umanitari ed è proprio qui che i criminali si sono inseriti con la loro campagna a scopo di lucro sulla crisi generata dall’evento sismico. La società Bitdefender ha assunto il compito di comunicare la frode.
La società leader nel proprio settore ha comunicato che i truffatori si fingono rappresentati per una fondazione di beneficenza ucraina e vanno alla ricerca di fondi per aiutare le persone colpite da eventi naturali disastrosi. Puntano, quindi alla generosità delle persone del mondo andando ad avviare la truffa tramite email, utilizzando, quindi, la comune tecnica del phishing.
Truffa terremoto Turchia, l’email da evitare: portano via tanti soldi
Bitdefender ha mostrato il contenuto della comunicazione dove si parla chiaramente di aiuto per le popolazioni dei paesi coinvolti nel disastro naturale. La fondazione, si evidenzia, lavora per aiutare quelle persone e invita gli utenti a procedere ad una donazione. Tutto questo, però, è falso e la donazione non arriverebbe mai a destinazione ma sarebbe fare dei truffatori.
La società ha poi analizzato un gruppo di queste email segnalando che la popolazione più all’interno del mirino dei truffatori è stata quella della Corea del Sud con il 48%, a seguire quella del Vietnam con il 19%, Stati Uniti e India con il 7%, Danimarca con il 3%, India con il 2%, Germania e Regno Unito con l’1%. E, come spesso avviene, l’indirizzo IP per la truffa sembrava provenire dal Pakistan.
Secondo l’analisi dell’agenzia, i truffatori fanno uso di un’associazione benefica con sede in Ucraina con un dominio creato lo scorso 3 ottobre 2022. Questa, oltre a non esistere, è già all’interno della lista nera dei filtri antifrode e antispam. Lo stesso portafoglio di monete digitali e il nome dell’ente sono stati utilizzati per un’altra truffa sempre legata alle donazioni ma che riguardava le persone ucraine sfollate per via della guerra.
Le misure difensive sulla frode umanitaria
Da come vediamo, i truffatori puntano sulla volontà di aiutare da parte di tante persone in giro per il mondo, l’email, però, risulta non solo fasulla ma anche pericolosa. Per questo motivo la stessa agenzia ha indicato alcuni modi per difendersi.
Si invita alla riflessione dopo aver letto certe comunicazioni questo perché l’email si presenta con errori grammaticali, all’interno anche un portafoglio di criptovalute e si vede fin da subito che non è ufficiale. Chi sente il bisogno di donare una piccola cifra meglio che si rivolga a canali ufficiali dove si potranno versare le donazioni in maniera sicura.