Città italiane, torna l’allarme smog: quali sono le più inquinate nel 2023?

Torna a farsi forte il problema dello smog nelle città italiane. L’inquinamento, in alcune, ha raggiunto livello davvero preoccupanti. Quali sono le più inquinate di questo 2023?

Il problema climatico e dell’inquinamento non è solo presente ma è sempre più impellente. Sono tante le città italiane in cui gli indicatori segnalano un evidente problema. Torna l’allarme smog che mette in pericolo i cittadini di molte zone italiane.

Città italiane inquinate
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La grande problematica è saltata fuori grazie ad un rapporto denominato “Mal’aria di città 2023” redatto da Legambiente. Un rapporto che l’associazione svolge ogni anno e che quest’anno vede una situazione davvero al limite. Infatti, già nel 2022 molte città italiane hanno segnalato un chiaro ed evidente problema in cui alcuni giorni si è sforato il limite per il PM10.

Legambiente ha sottolineato di come gli studi condotti dall’OMS sui limiti delle concentrazioni da non varcare per proteggere la salute porti in luce come il solo rispetto del valori normativi non possa più bastare. E, tramite a questo rapporto stilato si è mostrato come ci siano tante città che dovrebbero ridurre il livello.

Quali sono le città italiane più inquinate nel 2023?

Dal rapporto di Legambiente, diverse città hanno mostrato dei numeri davvero allarmanti. Addirittura alcune zone della penisola hanno doppiato il limite consentito. Sono ben 29 le città che hanno oltrepassato il limite di 35 giorni di sforamento che sono previsti quando si parla di PM10.

Tra queste troviamo Torino con 98 sforamenti, Milano con 84, Asti con 79, Modena con 75, Padova e Venezia con un livello di 70. Rimanendo in tema PM10, l’analisi delle medie annuali ha evidenziato come non si siano rilevate città che abbiano superato il limite che è previsto per legge. Cosa che conferma un filone positivo ma questo trend non deve far abbassare la guardia.

Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente, spiega come le nuove Air Quality Goals proposte dalla nuova direttiva europea vadano ad imporre un adeguamento ai valori indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Svela come dalla loro analisi il 76% delle città che sono state osservate hanno superato i limiti che sono consentiti dalla futura normativa per il PM10. Mentre per il PM2.5 le città che hanno superato i limiti sono state l’84% e per il NO2, il 61%.

Città più inquinate di PM2.5 e NO2

L’inquinamento da PM2.5, secondo il rapporto coinvolge ben 71 città delle 85 analizzate. Le città che hanno doppiato il nuovo valore consentito (10 µg/mc) sono: Monza con 25 µg/mc, Milano, Cremona, Padova e Vicenza con 23 µg/mc. Alessandria, Bergamo, Piacenza e Torino con 22 µg/mc, Como con 21 µg/mc

Per quanto riguarda il NO2, molte città saranno fuori dai parametri nel 2030. Al momento sono 57 su 94 le zone che hanno varcato i limiti consentiti. Il nuovo limite è di 20 µg/mc e questo è stato di molto superato da Milano con 38 µg/mc, Palermo e Como con 35 µg/mc, Catania con 34 µg/mc.

Le città che, quindi, devono lavorare maggiormente per adeguarsi agli standard sono: Torino e Milano con riduzione del 43%, Cremona con il 42%, Andria con il 41%, Alessandria con il 40% per il PM10. Per il PM2.5 troviamo Monza con il 60% da ridurre, Milano, Cremona, Padova e Vicenza con il 57%, Bergamo, Piacenza, Alessandria e Torino con il 55%. Per l’NO2, le città sono Milano con riduzione da apportare del 47%, Torino 46%, Palermo con il 44%, Como con il 43% e Catania con il 41%.

Dunque, molte città italiane hanno un chiaro ed evidente problema. L’aiuto all’ambiente e al clima non deve essere dato solo dalle città ma anche tramite prodotti facili da installare. Tanti piccoli accorgimenti, quindi, danno la possibilità di rientrare nei parametri e curare il Pianeta che ci ospita.

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