Mutuo a tasso variabile, problemi in arrivo? La decisione della Bce preoccupa

Sono momenti molto complessi per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile. La possibile decisione della Bce potrebbe portare la rata ad aumentare ancora. Lo scenario.

Molte famiglie italiane hanno un grosso timore che si lega al mutuo a tasso variabile sottoscritto qualche tempo fa. Ora, a preoccupare è la possibile decisione della Banca Centrale Europea che potrebbe aumentare i tassi di 50 punti base.

Mutuo a tasso variabile
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Gli ultimi mesi del 2022 hanno segnalato già un aumento profondo delle rate dei mutui a tasso variabile. Queste, però, potrebbero decisamente crescere nuovamente tramite la possibile conferma, che si dovrebbe verificare il 2 febbraio, della Bce all’incremento.

Se dovesse arrivare il via libera definitivo, il risultato sarebbe secondo le simulazioni del portale di Facile.it una rata, media, aumentata di circa 35 euro. Una cifra considerevole se si pensa che in un anno, chi ha il mutuo andrà a pagare quasi 200 euro in più. Un 43% maggiore rispetto a quando il mutuatario aveva iniziato.

Aumento del mutuo a tasso variabile? Cresce l’attesa per la decisione della Bce

Il portale Facile.it ha preso in esame un finanziamento da 126.000 euro con tasso variabile. Un mutuo che sarebbe distribuito su 25 anni e aperto a gennaio del 2022. Questi dati si legano all’aumento che c’è stato nello scorso anno e a quello che ci potrebbe essere dopo dal decisione della Banca Centrale. Nell’analisi, il tasso, Tan, iniziale è stato di 0,67% e ci conduce ad una rata di 456 euro al mese.

Già dalla seconda metà dello scorso anno la rata ha rappresentato un serio problema. Le problematiche sono aumentate a seguito dei quattro aumenti del costo del denaro decisi dalla Bce. Cosa che ha portato la mensilità a salire ulteriormente e arrivando, nel gennaio 2023, ad una cifra di 619 euro. Cifra che potrebbe diventare di 653 euro a seguito dell’aumento dei tassi di altri 50 punti base e della crescita, analoga, dell’Euribor. In caso si strutturasse questo scenario, l’aumento sarebbe rispetto allo scorso gennaio di 197 euro, un +43,2%.

Ma questa situazione potrebbe non arrestarsi con la decisione di febbraio. Gli esperti, infatti, prevedono che l’Euribor a 3 mesi vada a crescere ancora andando di circa 3,4% arrivando nel mese di giugno. Se quanto previsto fosse corretto, si arriverebbe ad una rata di 711 euro in cui l’aumento, rispetto a gennaio del 2022, sarebbe di 255 euro.

Gli esperti del portale specializzato spiegano che non è detto che l’Euribor, nonostante segua le aspettative dei tassi della Banca, cresca in modo analogo agli indici. L’ultimo anno ha mostrato come i due dati siano, di fatto, correlati. Per non andare incontro a questo pericolo aumento, chi ha stipulato un mutuo può far affidamento ad una surroga o rinegoziazione. Andando ad abbassare la rata del mutuo a tasso variabile seguendo le indicazioni del governo.

In merito a questo argomento, non esiste una soluzione fissa, l’unico modo per evitare una rata sempre più alta è parlarne con il consulente di fiducia. Con lui si potrebbe approfondire il discorso e vedere quali soluzioni sarebbero disponibili.

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