Il bonus prima casa under 36 è stato prorogato anche per il 2023. Una grande occasione per i giovani che vogliono regalarsi un acquisto in questo ambito. Scopriamo tutti i dettagli utili per riceverlo.
Il governo Draghi tramite la manovra del decreto Sostegni bis ha messo in atto alcune, e importanti, agevolazioni per l’acquisto della prima casa per le persone sotto i 36 anni. Quanto messo in atto dal precedente esecutivo è stato confermato nuovamente per il 2023. La scadenza, infatti, è segnalata per il 31 dicembre.
Come ogni agevolazione, ci sono delle regole a cui sottostare. A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una piccola guida che può essere molto utile per comprendere meglio il bonus prima casa under 36. Nel documento di riferimento si mostrano i criteri utili ad accedere all’agevolazione.
Conoscere a fondo tutte le regole per questo bonus può consentire a tanti ragazzi di regalarsi una casa. Approfittare di questo bonus, infatti, non può che rappresentare una seria opportunità. Ma quale sono tutte le informazioni utili? Andiamo a veder nel dettaglio dai requisiti base fino ad arrivare agli immobili e l’agevolazioni previste.
Bonus prima casa under 36: i requisiti, ecco chi ne ha diritto
I beneficiari di questa misura riguarda chi acquista una casa nel periodo che è partito dal 26 maggio 2021 e arriva al 31 dicembre 2023. Chi acquista l’immobile non deve avere più di 36 anni nell’anno in cui si è stipulato il contratto e deve avere un ISEE sotto la soglia dei 40.000 euro.
Si aggiungono altri requisiti per ricevere il beneficio: avere o stabilire la residenza nel Comune dove è stato acquistato l’immobile entro un anno e mezzo. Non dobbiamo essere proprietari di un’altra casa e non dobbiamo possedere un’altra struttura acquistata tramite bonus prima casa. Nel caso di possesso, dovremmo vendere l’immobile prima di fare un acquisto.
Immobili ammessi ed esclusi
Per quanto riguarda le strutture ammesse dobbiamo fare riferimento a queste categorie:
- A/2, abitazione di tipo civile
- A/3, struttura economica
- A/4 abitazione di tipo popolare
- A/5, abitazione ultra popolare
- A/6, abitazione rurale
- A/7, villini
- A/11, abitazione e alloggi tipici
L’acquisto permesso tramite il bonus prima casa anche per le strutture che fanno parte di queste categorie: C/2, magazzini e locali di deposito; C/6 e C/7, tettoie aperte o chiuse. Si limita ad una pertinenza per ciascuna categoria a servizio della casa di abitazione che si lega all’agevolazione.
Per quanto riguarda le strutture che non sono ammesse in alcun modo da questa agevolazione, troviamo: A/1, strutture di tipo signorile, A/8 abitazione in ville e A/9, categoria in cui si trovano castelli e palazzi segnati da pregio storico e artistico.
Le agevolazioni previste e quando scatta la perdita
Se si procede ad un acquisto non soggetto a Iva, le imposte di registro, ipotecarie e catastali non sono previste. Mentre per operazioni soggette a Iva, oltre il mancato pagamento delle imposte viene concesso un credito d’imposta pari all’Iva pagata al venditore. Questo può essere utilizzato in 3 modi: pagare le imposte su successioni e donazioni dovute su atti e denunce presentati dopo l’acquisizione del credito; pagare l’IRPEF che spetta in base alla dichiarazione presentata dopo l’acquisto; per compensare cifre dovute tramite F24 con codice tributo 6928. L’ente ricorda che scatta l’esenzione dall’imposta di bollo.
Ci sono alcuni scenari che portano a perdere il diritto al beneficio. La prima è quella che porta a fare una richiesta senza avere i requisiti necessari ma si ha comunque diritto all’agevolazione prima casa. Nello specifico, si parla di atti soggetti a imposta di registro che subisce un recupero della stessa. Oppure, per gli acquisti soggetti a Iva, oltre al pagamento delle altre imposte si deve restituire anche il credito d’imposta che è stato utilizzato. Resta l’Iva al 4%.
La perdita del bonus, invece, avviene se la dichiarazione sui requisiti risulta mendace, sul mancato trasferimento della residenza entro l’arco temporale previsto. Vendita entro 5 anni non seguita dal riacquisto entro l’anno e mancata alienazione della precedente prima struttura entro l’anno di acquisto della nuova casa.
Insieme a questo incentivo, per chi vuole anche fare lavori nella propria casa ci sono una serie di bonus da considerare. Questi, in caso di requisiti idonei, possono permettere una spesa di arredamento al di sotto della cifra finale.