Anche per il 2023, i cittadini italiani possono approfittare del bonus mobili. Alcune indicazioni possono rendere l’agevolazione al caso nostro. Ecco cosa sapere.
Dal 2019, il bonus mobili ed elettrodomestici permette a tante persone di dare un rinnovamento energetico alle strutture con una spesa non altissima. Anche per il 2023, questa agevolazione sarà presente con una soglia di massimo 8.000 euro. Con l’obiettivo di dare nuova carica alle varie abitazioni.
Ogni bonus prima di esser erogato deve veder soddisfatti determinati criteri. Dalle detrazioni ai documenti da conservare e poi presentare, l’Agenzia delle Entrate è scesa in campo tramite l’aggiornamento delle indicazioni. Il rispetto di quest’ultime permette l’accesso all’incentivo.
Tra i bonus che hanno attirato maggiore attenzione c’è, appunto, questo che consente lavori per un rinnovamento energetico. Anche per il 2023, i bonus che ci danno una mano per arredare casa sono vari e tutti da tenere in considerazione. Per non perdere l’occasione, quindi, cosa fare per sfruttare pienamente l’agevolazione? Vediamo insieme le cinque situazioni da comprendere per non sbagliare nulla.
Bonus mobili, le 5 cose da sapere: dalla detrazione ai limiti temporali
Partiamo dalla detrazione che concede questo bonus, questa si attesta al 50% e permette l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. Acquisti che aiutano ad arredare una struttura che si lega al recupero del patrimonio edilizio. La detrazione IRPEF va al di là della spesa sostenuta. Questa va calcolata, per il 2023, sulla soglia massima di 8.000 euro mentre per il 2024 diventerà di 5.000 euro. Una detrazione che va divisa in dieci quote con importo sempre uguale.
Questo bonus viene concesso a chi indica le spese nella dichiarazione dei redditi: modello 730 o modello redditi persone fisiche e spessa solo a chi procede alle operazioni di recupero del patrimonio edilizio. Ad esempio se una coppia si divide le spese, il bonus non spetta a nessuno dei due. Si ha diritto all’agevolazione anche quando si sceglie di fruire direttamente delle detrazioni di recupero, cessione del credito o esercitare lo sconto in fattura.
Per avere il bonus, i pagamenti devono essere fatti con strumenti tracciabili, non si può pagare con assegni, contanti o altre forme di questo tipo. Detrazione concessa anche se si procede ad un acquisto a rate. A patto che la società che garantisce il prestito paghi con le modalità comprese nel bonus.
Quali sono gli acquisti che concedono il bonus?
La detrazione viene messa in atto tramite l’acquisto di mobili nuovi. Sono escluse da questo discorso le porte, pavimentazioni, tende e tendaggi più altri componenti di arredo. Spazio anche agli elettrodomestici con classe energetica non inferiore ad A per i forni, ad E per lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie, classe F per frigoriferi e congelatori. Sconto concesso anche per l’acquisto di prodotti senza etichetta a condizione che non ci sia un obbligo in tal senso.
Nel discorso dei grandi elettrodomestici rientrano anche asciugatrici, microonde, piastre riscaldanti elettriche, radiatori, ventilatori elettrici, dispositivi di condizionamento. Mentre il cambio della caldaia rientra nella manutenzione straordinaria. Ciò vuol dire che per avere il bonus, il cambiamento deve portare ad un risparmio energetico.
Attenzione ai limiti temporali
La data per procedere agli acquisti è stata spostata al 31 dicembre 2024. La legge, inoltre, non prevede alcun limite tra lo svolgimento dei lavori e l’acquisizione dei prodotti. Ma, come detto, il bonus spetta solo a chi procede ad operazioni che permettono il recupero del patrimonio edilizio. Questi devono esser iniziati almeno il primo gennaio dell’anno precedente all’anno in cui si è svolto l’acquisto.