Il mondo dello sport è in lacrime per la morte di uno dei più grandi atleti di sempre. È scomparso la stella della Virtus Bologna, John Furtz. L’universo della pallacanestro e non solo in lacrime.
L’ambito italiano sportivo ha visto sempre grandi protagonisti affacciarsi. Atleti che hanno lasciato il loro segno e hanno dimostrato grande legame con il proprio ambiente di riferimento. Ragion per cui quando si palesano notizie del genere, il dolore e la tristezza non possono che prendere il sopravvento.
John Furtz per tanti anni ha militato nella Virtus Bologna. Lui era per gli amanti di questo sporto “Kociss”. Un soprannome che si legava alla fascetta tergisudore che teneva fermi i lunghi capelli. Inoltre, insieme ai lineamenti lo facendo sempre un capo indiano. L’ex cestista si è spento all’età di 74 anni. Da qualche periodo la sua salute non era al massimo. A giugno, a seguito di un’incidente verificato in moto ha riscontrato un duro trauma cranico. È stato il figlio Robert a dare il tristo annuncio con un messaggio breve ma intenso. Ha scritto: “Vola alto, guerriero di luce“.
Negli anni Settanta è stato il simbolo della Virtus Bologna. Quanto condotto nella sua vita lo ha portato allo status di leggenda. Le sue tre stagioni hanno rappresentato una svola per il team bolognese. Nella stagione 1971/1972 vinse la classifica marcatori con 655 punti. Mentre nel 1974 vinse insieme alla sua squadra la Coppa Italia. Squadra guidata da Dan Peterson.
Sport in lacrime, si è spento la leggenda John Furtz: un vero idolo
La sua vita, dentro e fuori dal parquet, è stata con uno stile libero. Nella sua autobiografia dal titolo “Mi chiamavano Kociss”, datata 2011, Furtz raccontò le sue esperienze a dir poco libertine. Con qualche vizio che non gli permise di approdare in NBA.
L’avventura italiana iniziò a Varese nella Ignis. Con questa squadra vinse, nel 1970, la Coppa Intercontinentale e a fine stagione arrivarono in finale di Coppa campioni. Finale non fortunata dato che vinse il Cska Mosca. L’anno dopo decise di trasferirsi alla Virtus Bologna. Dopo questi 3 anni ad altissimi livelli, girovagò in ambiti minori. Prima in Svizzera dove vinse una Coppa Svizzera con il Viganello e poi in Austria e Portogallo.
Dopo il ritiro decise di fermarsi in Italia, precisamente a Bologna. Inizio anche il percorso da allenatore ma non ebbe fortuna. Ha passato alcuni anni nella città di Napoli. Di recente, come svela La Gazzetta dello Sport, era a Bologna. Città simbolo per lui e dove vivono oggi i suoi due figli. Robert Furtz ha seguito le orme di suo padre. Ha giocato per circa 20 anni a basket ed è cresciuto in Fortitudo.
John Furtz è stato sicuramente uno sportivo amato, sia dagli affezionati che dai compagni di squadra. A tal proposito, Marco Bonamico, come riporta la Gazzetta, ha sottolineato di come sia stato amato. Proprio Furtz è stato per lui fondamentale come giocatore. Questo perché era proprio Bonamico a doverlo marcare. Insieme hanno vinto la Coppa Italia con Furtz letteralmente sugli scudi. Insomma, Furtz ha segnato un’epoca di questo sport. Ancora oggi è ricordato con enorme piacere sia dagli affezionati che dai suoi ex compagni di squadra. Segno del grande livello che ha saputo regalare.