Benzina, in Italia la più cara: accise e non solo, ecco i motivi

La benzina risulta essere ancora un serissimo problema. A maggior ragione dopo il mancato taglio delle accise. L’Italia risulta essere la più cara. Ma quali sono i motivi di tali numeri? Non c’entrano solo le accise.

L’attuale esecutivo è al lavoro su tantissime e spinose situazioni. Dalla pandemia in poi, la vita di molti dal punto di vista economica è decisamente cambiata. Con la guerra tra Ucraina e Russia che non ha fatto altro che peggiorare tale scenario. Tra i tantissimi problemi sorti, troviamo quello dei prezzi del carburante. Numeri sempre più alti a seguito del mancato taglio delle accise.

Benzina Italia
Internet tutto gratis (Canva)

Fare benzina, oggi, è un problema per molti. In alcune località hanno già superato la soglia psicologica di 2 euro. Solo tale esempio ci fa capire come la situazione sia al limite. Il governo, però, ha deciso di fornire un’indicazione agli automobilisti tramite il cartello che le stazioni dovranno esporre. Questo dovrà riguardare il prezzo medio nazionale e sarà posto accanto al prezzo che c’è in quella stazione.

Nonostante questa piccola agevolazione, il caro benzina è sotto gli occhi di tutti. Tale evoluzione ha condotto il nostro paese ad essere tra i più cari in Europa in materia di carburante. A pesare su questo filone instabile non ci sono solo le accise ma anche l’IVA. Sommando questi due indicatori, secondo i dati forniti dal governo, si ha un peso del 58,2% sul prezzo di un litro di benzina. Mentre sul gasolio, il peso è del 51,1%.

Caro benzina, divario profondo con l’Europa: cosa succede?

Il caro benzina sta dando profondissimi problemi agli italiani. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, nella media europea gli italiani pagano un litro di benzina ben 24,8 centesimi di euro in più. Per il gasolio si parla di un +24,2 centesimi. Dall’indagine fatta da Assoutenti, al momento l’Italia risulta essere in terza posizione in Europa per i prezzi del gasolio. Si posiziona dietro solo a Svezia e Finlandia. Mentre per la classifica della benzina, la penisola si trova nella quarta posizione.

Il taglio delle accise, decide dal governo Draghi, hanno concesso un po’ di respiro a livello nazionale. La misura approvata è poi rimasta fino al 31 dicembre 2022. Da gennaio, però, l’attuale governo non ha dato il via libera al prolungamento. E, al momento, Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha escluso questa possibilità. Chiusura per il momento, dato che il Premier ha lasciato una porta aperta per il futuro. Con l’augurio di un taglio non momentaneo ma definitvo.

Da cosa è composto il prezzo del carburante?

Il prezzo dei carburanti viene realizzato tramite il costo della materia prima, componente fiscale: IVA e accise e il margine lordo che porta ai guadagni di distributori, mediatori e venditori. Tutto parte dal petrolio con gli indici che vanno a misurare le quotazioni. Questi sono tre: West Texas Intermediate, Fateh e il Brent. Da qui si passa all’estrazione del petrolio e la vendita della benzina ai distributori. Qui entrano in gioco gli intermediari petroliferi che lavorano a nome delle società.

In Italia, le imprese di raffinazione o importazione applicano anche uno spread. Una commissione per la rivendita al distributore. Oltre le materie prime si paga anche un margine lordo. Una percentuale che va a coprire gli oneri che fanno riferimento ai passaggi del processo che porta il carburante alla distribuzione. Il prezzo finale vede la componente fiscale. Insomma, tante parti in causa che portano i prezzi ad essere, oggi, particolarmente alti. Staremo a vedere come andrà avanti questa situazione e se il governo deciderà, una volta per tutte, sul tema delle accise.

Tale scenario, però, sta portando sempre più automobilisti a cercare altre strade per risparmiare. Per benzina e gasolio ci sono alcuni distributori economici. Questi permettono un certo risparmio in caso di rifornimento.

Gestione cookie