I controlli antiriciclaggio possono scattare in qualsiasi momento. In caso di irregolarità possono scattare delle pesanti sanzioni. Vediamo come funzionano i controlli.
La legge in merito a reati come favoreggiamento, reimpiego, autoriciclaggio o riciclaggio, ricettazione, trasferimento fraudolento di valori e altri ancora è molto severa. Per questo motivo, i controlli scattano a sorpresa e in maniera decisamente approfondita. Nel tempo, inoltre, le normative sono sempre più evolute. Per il riciclaggio, la legge italiano, ha dato vita all’antiriciclaggio.
All’interno dell’ordinamento italiano, il riciclaggio è un reato che viene previsto dall’articolo 648 bis del Codice Penale. Questo reato viene compiuto da chi va a sostituire o trasferire denaro, beni o altri articoli del genere che provengono da un delitto non colposo. Vengono colpiti anche chi ostacola l’identificazione della loro provenienza illegale.
Con la normativa di antiriciclaggio si vuole contrastare l’impiego di denaro e capitali che sono stati generati illecitamente. Quindi, il tutto deve partire da un crimine. In questa spaccatura si inserisce l’antiriciclaggio che si basa sul decreto legislativo 21 novembre 2007 numero 31 e riguarda l’azione di prevenzione e contrasto al riciclaggio.
Come funzionano i controlli dell’antiriciclaggio? Cosa dice la legge e quali sono i soggetti obbligati
La legge in materia di antiriciclaggio riguarda una serie di attività che devono messe in atto da professionisti come avvocati, commercialisti, finanzieri e altri ancora. Possibile anche tramite istituti di credito come banche o poste.
Oltre i soggetti, ci sono gli adempimenti antiriciclaggio. Il decreto legislativo 231/07 mette in luce degli obblighi di collaborazione per la prevenzione ed il contrasto di questo reato. Ci sono due tipi di collaborazioni: quella passiva e quella attiva. La prima riguarda la conoscenza approfondita della clientela e la prescrizione della conservazione dei documenti relativi alle transazioni che sono state eseguite. Mentre quella attiva vuole individuare e segnalare operazioni sospette.
Per quanto riguarda i soggetti obbligati alla normativa antiriciclaggio troviamo: gli intermediari bancari e finanziari, altri operatori finanziari come le società fiduciarie; professionisti individuali come commercialisti, esperti contabili; ogni soggetto che esegue servizi da periti, consulenti e che svolgono un lavoro come associati o iscritti in tema di contabilità. Infine, una sezione è dedicata ad avvocati e notai. L’obbligo scatta in base ai propri clienti.
Quando ci sono i controlli, quindi, nessuno può sottrarsi. All’arrivo degli agenti vanno forniti tutti i documenti in merito e informazioni sulla clientela. In caso contrario scatterebbe la violazione. In base alle nuove norme ci sarebbe una reclusione da 6 mesi ai 3 anni ed una multa che può andare da 10.000 a 30.000 euro. Se, invece, c’è una violazione di carta di pagamento la pena va da una reclusione da 1 a 5 anni con multa da 310 a 1.550 euro. Su operazioni sospette, la violazione porta ad un rischio di reclusione da 6 mesi a 1 anno con multa da 5.000 a 30.000 euro.
Francesco Totti nel mirino dell’Antiriciclaggio: alcuni bonifici sospetti
Il 2022 per Francesco Totti non è stato semplicissimo. Dopo la separazione da Ilary Blasi, La Verità ha riportato alcune operazioni sospette che sarebbero state segnalate dagli agenti dell’Antiriciclaggio. Dalla testata italiana si è appreso che dai controlli che sono stati eseguiti nell’ente di credito dove Totti ha depositato i suoi risparmi ci sarebbero degli investimenti nelle scommesse.
Nel grande giro palesato dagli agenti, ci sarebbero dei bonifici sospetti che si sarebbero legati ai casinò di Monte Carlo, Londra e Las Vegas. Ma i movimenti sospetti hanno riguardato anche operazioni in entrate. Come quello di un albergo di Las Vegas diretto a lui. Insomma, l’operazione è molto complessa e ha toccato vari ambiti. Le indagini vanno avanti e al momento non ci sono alcune conferme in materia di antiriciclaggio.