Netflix ha pensato di lanciare una vera e propria crociata contro gli account condivisi. Tremano 3 milioni di cittadini.
La divisione del costo mensile di un abbonamento rimarrà con molta probabilità un lontano ricorso. Ecco cosa aspettarci.
Obiettivo degli italiani, risparmiare. Non solo sulla spesa alimentare, sulle utenze domestiche, sul carburante, sull’abbigliamento ma anche sugli abbonamenti TV. Naturalmente il canone Rai non è condivisibile ma l’opzione è possibile quando si parla di piattaforme streaming, Netflix in particolare. Cosa c’è di meglio che dividere il costo con un amico o un parente e riuscire, così, a vedere tante serie TV ad un prezzo irrisorio? Questa scelta negli anni è stata compiuta da milioni di persone che a breve, però, potrebbero rimanere a bocca asciutta. Sta per terminare l’era delle condivisioni con Netflix che ha deciso di porre fine ufficialmente al password sharing. Chi desidera un abbonamento dovrà avere credenziali personali da non scambiare con nessuno.
Netflix e l’addio all’account condiviso
Il 33% degli abbonamenti in Italia risulta essere condiviso. In altri termini, 3 milioni di cittadini su 9 milioni di abbonati notati dividono la spesa ma ancora per poco. La stretta inizierà subito con l’anno nuovo partendo dal mercato americano. Ad informare gli utenti il Wall Street Journal. Dall’America pian piano il blocco coinvolgerà il resto del mondo.
La decisione da parte di Netflix sembra essere definitiva. Non ci sarà un dietro front così come è successo durante la pandemia. Il lockdown ha contribuito ad aumentare notevolmente il numero degli abbonamenti ma ora che si è tornati ad una vita all’aria aperta i guadagni per la piattaforma streaming sono diminuiti. Da qui l’esigenza di stoppare gli account condivisi.
Vincere la concorrenza, obiettivo non semplice
La piattaforma diretta concorrente di Netflix è Amazon Prime. Tanti utenti hanno sottoscritto entrambi gli abbonamenti riuscendo a condividere l’account su Netflix. La domanda è cosa accadrà nel momento in cui avverrà il blocco. Lo scopo della società statunitense è recuperare soldi dall’iscrizione di nuovi utenti agli abbonamenti che si ritroveranno senza più l’accesso alla piattaforma streaming da un momento all’altro.
Accetteranno i cittadini di farsi carico di un’ulteriore spesa avendo già Amazon Prime? Molti probabilmente no e così si ridurranno le visioni. Ma gli analisti della banca Cowen sono fiduciosi e stimano nuove entrate per 721 milioni di dollari negli Stati Uniti e in Canada nell’anno 2023.