Assenza ingiustificata si rischia il licenziamento e anche la NASPI, le ultime novità sul lavoro

Quali sono i rischi per il lavoratore dipendente che non va al lavoro e viene licenziato per assenza ingiustificata? 

Il dipendente che non si presenta regolarmente sul posto di lavoro senza un giustificato motivo per assentarsi può venire licenziato.

Licenziamento
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Su questo punto nessun dubbio ma lo stesso lavoratore ha diritto o meno all’indennità di disoccupazione? Lo scopriamo in questo articolo non prima di aver visto quando spetta la disoccupazione e quali sono gli effettivi rischi del lavoratore che non si reca al lavoro. 

Licenziamento e NASPI: quando viene erogato il sussidio

La Naspi, nome dell’assegno di disoccupazione, è un sussidio garantito dallo Stato ed erogato dall’Inps, che viene concesso al lavoratore che ha perso il posto di lavoro per motivi non attribuibili alla sua volontà. Se un dipendente si dimette invece non ha diritto a ricevere l’indennità perché la Naspi viene assegnata perlopiù in caso di licenziamento. 

Anche quando si verificano dimissioni per giusta causa il lavoratore ha diritto a ricevere il sussidio: ciò avviene in casi particolari in cui il datore di lavoro per sue inadempienze gravi costringe il dipendente al licenziamento. Ne sono un esempio molestie, mobbing, demansionamento illegittimo, mancato versato dei contributi. 

La Naspi viene erogata dall’Inps quando il licenziamento è dovuto a motivi economici ovvero quando l’azienda lo mette in atto per ragioni inerenti l’organizzazione interna o la produzione ed anche quando è attribuibile a motivi disciplinari, attribuibili a una condotta non corretta del dipendente. Quest’ultimo può avvenire sia con preavviso che senza, a seconda della gravità che ha portato al licenziamento stesso. 

La data di pagamento della NASPI di dicembre è ufficiale e riserverà piacevoli novità

Dipendente che non si presenta al lavoro: cosa rischia

Quando il dipendente non si presenta a lavorare senza avvisare, quindi dà luogo ad un’assenza ingiustificata, commette un illecito disciplinare. In base ai giorni di assenza ingiustificata vengono applicate delle sanzioni previste dai contratti collettivi nazionali del lavoro. Ed in un caso particolarmente grave il datore di lavoro può anche utilizzare il licenziamento per giusta causa.  

Il datore di lavoro deve inviare al dipendente una lettera di contestazione in cui gli dà la possibilità di difendersi entro 5 giorni, dopodiché l’azienda deciderà come muoversi ed informerà il lavoratore delle misure disciplinari che intende applicare. Si evince quindi che chi non si presenta al lavoro per più giorni è a rischio di licenziamento ma può ricevere l’assegno di disoccupazione che, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, viene attribuito anche per un licenziamento dovuto a motivi disciplinari.   

Assenza ingiustificata dal lavoro e assegno di disoccupazione

Per i motivi sopra elencati è facile intuire che sono molti i casi in cui il lavoratore utilizza l’assenza ingiustificata dal lavoro per poter ricevere la Naspi. Il dipendente non va a lavorare, il datore di lavoro lo licenzia per giusta causa e l’Inps eroga il sussidio, perché appunto il licenziamento è partito dall’azienda e non dal dipendente. 

Nella fattispecie siamo di fronte ad un licenziamento ma in realtà si tratta di un modo un po furbetto per dare le dimissioni, senza però perdere l’assegno di disoccupazione. Visto il diffondersi di questo comportamento non proprio lecito da parte dei lavoratori è recentemente intervenuta la Corte di Cassazione proponendo un nuovo orientamento. I giudici hanno stabilito che il lavoratore che viene licenziato per assenza ingiustificata dà all’azienda la possibilità di pretendere dal dipendente il risarcimento del danno provocato. Questo sistema dovrebbe quindi frenare la facilità con la quale i dipendenti si assentano senza motivo dal posto di lavoro. 

In pratica si stabilisce l’entità del danno rapportandolo al ticket Naspi che sarebbe la tassa che il datore di lavoro deve pagare allo Stato quando utilizza lo strumento del licenziamento. Il lavoratore che si assenta in modo ingiustificato dal lavoro ha quindi diritto al sussidio di disoccupazione ma rischia di andare incontro alla richiesta di risarcimento del danno da parte del datore di lavoro. I giudici al momento non hanno mai ritenuto il comportamento di chi non va regolarmente al lavoro penalmente rilevante. 

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