Pagamento rate TFS: se l’INPS ritarda dovrà versare di più, le ultime novità

Il pagamento delle rate del TFS per i dipendenti della Pubblica Amministrazione avviene con tempistiche differenti legate al motivo della cessazione del rapporto di lavoro.

Se l’INPS non rispetta i tempi di pagamento previsti dalla normativa come può procedere il pensionato che attende in suoi soldi?

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L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha riepilogato i tempi di pagamento del Trattamento di Fine Servizio per i dipendenti pubblici nel comunicato stampa del 26 agosto 2022. Il motivo della cessazione del rapporto di lavoro incide sulla tempistica. In caso di decesso o inabilità del lavoratore, il TFS sarà erogato entro 105 giorni dall’evento. Se la richiesta del Trattamento dovesse essere legata al raggiungimento dei requisiti per il pensionamento, l’attesa dovrà essere di dodici mesi. Diventano 24, invece, i mesi di attesa in caso di licenziamento o dimissioni. La circolare, poi, spiega anche quando la liquidazione viene erogata a rate. Se l’importo totale è pari o inferiore a 50 mila euro allora il TFS verrà erogato in un’unica soluzione. Se compreso tra 50 mila e 100 mila euro verrà versato in due rate, se superiore a 100 mila euro in tre rate annuali. 

Pagamento delle rate del TFS, cosa succede in caso di ritardo dell’INPS

Quando il pagamento del TFS avviene a rate, l’INPS dovrà erogare ai lavoratori che hanno maturato le condizioni di pensionamento la prima tranche entro 12 mesi e la seconda dopo 24 mesi. Poniamo il caso di un cittadino che è andato in pensione il 1° settembre 2020. Ad un anno di distanza avrebbe dovuto ricevere la prima tranche, ad esempio il 22 ottobre 2021. Entro i dodici mesi successivi – dunque entro il 22 ottobre 2022 – avrebbe dovuto ricevere anche la seconda rata.

Può capitare, però, che il pensionato si ritrovi senza liquidazione da parte dell’INPS. Per quale motivo? Occorre considerare che è previsto un periodo di tre mesi definibile come cuscinetto che l’ente della previdenza può utilizzare per svolgere le attività istruttorie indispensabili per le pratiche di riferimento. Si tratta di un breve periodo di 90 giorni in cui non si maturano gli interessi e al termine del quale la seconda tranche dovrebbe arrivare.

E se dopo i tre mesi i soldi non dovessero arrivare?

Tenendo conto del nostro esempio, il pensionato dovrebbe ricevere la seconda tranche entro il 20 gennaio 2023. Se così non fosse, allora si comincerebbero a maturare gli interessi. Più l’INPS tarda maggiore sarà la cifra spettante al cittadino che attende il completamento del Trattamento di Fine Rapporto.

Ricordiamo, in conclusione, che il pensionato può verificare il prospetto di liquidazione online, accedendo tramite credenziali digitali al Fascicolo previdenziale del cittadino presente sul portale dell’INPS. Qui potrà visualizzare le date previste per il pagamento delle rate del TFS.

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