Come andare in pensione nel 2024: tutti i requisiti necessari

Il testo della legge di Bilancio modifica i requisiti e le modalità per andare in pensione. Ecco cosa aspetta ai lavoratori nel 2024.

Il testo ufficiale della legge di Bilancio 2024 è stato depositato in Senato per seguire l’iter parlamentare e vedere la luce prima della fine dell’anno. All’interno le modalità per andare in pensione.

Come andare in pensione nel 2024
Tutte le pensioni presenti nel 2024 (internet.tuttogratis.it)

Nonostante le tante promesse del governo, non ci saranno grosse “correzioni” nel testo rispetto a quelle già individuate dal Consiglio dei ministri. Anzi tutte le misure pensionistiche presenti nel 2023 saranno prorogate, anche se con alcune modifiche. Ecco le novità a cui andranno incontro i lavoratori nel 2024.

Nel 2024 i lavoratori e le lavoratrici potranno richiedere la pensione di vecchiaia che non cambia i requisiti: 67 anni di età e 20 anni di contributi. L’età anagrafica che resterà la stessa fino al 2026 perché nemmeno nel 2025 è stata rilevata una variazione della speranza di vita.

Pensione 2024: ecco le modalità e i requisiti

Chi ha 15 anni di contributi potrebbe chiedere la pensione anticipata, senza raggiungere i 67 anni. Invece, cambiano gli importi economici per chiedere la pensione con i contributi puri, ovvero chi ha iniziato a versare i contributi dopo il 1° gennaio 1996. Infatti, i contributi non dovranno superare l’1,5 volte il valore dell’assegno sociale che l’anno prossimo dovrebbe essere di circa 535 euro.

Come andare in pensione nel 2024
Pensione 2024: ecco le opzioni (internet.tuttogratis.it)

Non cambiano i requisiti della pensione di vecchiaia contributiva che restano i seguenti: 71 anni di età e 5 anni di contributi. Nessuna variazione dei requisiti nemmeno per chi ha raggiunto i 42 anni e 10 mesi (se uomini) e 41 anni e 10 mesi (se donne), a prescindere dall’età anagrafica.

Anche per il pensionamento anticipato riservato ai precoci i requisiti non cambiano. Infatti, Quota 41 rimane e permetterà a disoccupati, invalidi, caregiver e gravosi, di andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi; anche in questo caso a prescindere dall’età anagrafica. Ricordiamo che sono “precoci” i lavoratori che entro i 19 anni hanno maturato almeno 12 mesi di contributi.

Invece, cambieranno i requisiti per la pensione anticipata riservata ai contributi puri: 64 anni di età e 20 anni di contributi. Dovranno aver raggiunto una pensione pari a 3 volte l’assegno sociale (nel 2023 è 2,8 volte). In pratica, l’importo dell’assegno pensionistico dovrebbe essere intorno ai 1.605 euro. Però, per le donne con un figlio è ridotto a 2,8 volte, mentre con più figli a 2,6 volte.

L’Ape Sociale, Opzione donna e Quota 103 saranno prorogate ma con alcuni cambiamenti nei requisiti. Infatti, per accedere alla prima misura servono 63 anni e 5 mesi (e non più solo 63 anni); restano invariati gli anni di contributi: 30 anni per i disoccupati, invalidi e i caregiver e 36 anni per i lavoratori con mansioni gravose.

Riguardo a Opzione donna, invece, l’età anagrafica passa da 60 a 61, che si riduce di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 2. Gli anni di contributi sono sempre 35 anni (maturati entro dicembre 2023) ma la platea delle beneficiarie si riduce.

Infine, anche Quota 103 rimane con gli stessi requisiti: 62 anni di età e 41 anni di contributi. Nel 2024 però chi sceglie di andare in pensione dovrà accettare un ricalcolo interamente contributivo: una misura altamente penalizzante e quindi meno conveniente.

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