Da sempre la scienza sostiene l’importanza di avere un ciclo del sonno adeguato: ma ora lo studio dimostra una correlazione con una grave malattia
Ci concentriamo spesso (giustamente) sull’importanza di avere una alimentazione sana ed equilibrata e di svolgere attività fisica costantemente, rifuggendo la vita sedentaria, nemica giurata della nostra salute. Ma, sbagliando, sottovalutiamo, invece, quanto sia importante il sonno per il nostro benessere psicofisico. Un’abitudine notturna, infatti, ci espone al rischio di cadere in depressione.
La scienza lo sostiene da tempo: la mancanza di sonno può essere un grave danno per la salute mentale. Dormire adeguatamente, sia in termini di quantità, che di qualità, migliora le nostre prestazioni mentali, oltre che ci difende da diverse patologie. È inquietante scoprire, però, che dietro l’angolo ci sia il rischio della depressione.
Questo nuovo studio, infatti, parla in maniera molto più specifica (e preoccupante) dei danni che un sonno non adeguato può avere sul nostro stato di salute. I ricercatori hanno raccolto dati sanitari e genetici da 7.146 partecipanti, reclutati dall’English Longitudinal Study of Ageing. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Translational Psychiatry.
Una pessima abitudine notturna che espone alla depressione
Ora, ricercatori nel Regno Unito hanno pubblicato nuovi dati che rivelano che coloro che dormono costantemente cinque ore o meno a notte hanno 2.5 volte più probabilità di rimanere vittime della depressione. Lo studio e è dell’University College di Londra, responsabile dello studio. Come ben sappiamo, la depressione è uno dei grandi mali del nostro tempo, che affligge milioni di persone, di ogni età.
Per depressione si considera la presenza di umore triste, vuoto o irritabile, accompagnato da modificazioni fisiche, fisiologiche e cognitive che incidono in modo significativo sulla capacità di funzionamento dell’individuo. E ora la scienza ci dice che anche le ore che dedichiamo al nostro sonno possono incidere sull’insorgenza di questo male.
I casi studiati dormivano in media sette ore a notte. All’inizio del periodo di studio, circa il 10% dei partecipanti dormiva meno di cinque ore a notte, cifra che alla fine superava il 15%. E così, la percentuale di coloro che lottano con sintomi di depressione è passata dal 9% all’11% circa.
Monitorando i partecipanti per un lungo periodo, gli autori dello studio hanno scoperto che quelli geneticamente inclini a dormire meno di 5 ore a notte avevano maggiori probabilità di mostrare segni di depressione per un periodo compreso tra i 4 e i 12 anni. I ricercatori hanno anche scoperto, tuttavia, che le persone predisposte alla depressione non avevano maggiori probabilità di avere problemi con il sonno.