Quello che a breve inizierà non sarà un anno felice per i pensionati: molti subiranno importanti tagli sulle pensioni.
Il 2024 sarà un altro giro di boa per il Governo Meloni che festeggerà i primi due anni dall’ascesa a Palazzo Chigi. Contemporaneamente le elezioni europee saranno un momento cruciale per il Centrodestra e per la sua affermazione nel nuovo panorama internazionale. Giorgia Meloni e la sua squadra saranno pronti ad affrontare queste sfide?
Forse sì ma a essere determinante sarà il giudizio dell’elettorato che potrebbe risentirsi per alcune decisioni prese dall’Esecutivo. Decisioni che forse erano necessarie ma che di certo non piaceranno a molti. Prima tra tutte la decisione di abbassare l’indicizzazione delle pensioni il prossimo anno. Tanti pensionati subiranno tagli importanti sui loro assegni mensili.
Il 2024 non sarà fortunato come il 2023 per i pensionati. L’anno in corso era partito benissimo con una rivalutazione altissima e ulteriori aumenti sugli assegni minimi. Questo trend non poteva proseguire: la situazione delle casse statali non lo permette. Vediamo, dunque, cosa succederà il prossimo anno.
Pensioni nel 2024: tutte le novità
Nel 2023 la rivalutazione delle pensioni è stata davvero molto alta: addirittura dell’8,1%. A ciò sì è aggiunta un’ulteriore rivalutazione delle pensioni minime. Gli assegni pari o inferiori a 563,74 euro al mese sono stati rivalutati dell’ 1,5% per chi ha meno di 75 anni e del 6,4% per chi ha almeno 75 anni.
Il 2024, purtroppo, sarà un anno decisamente meno ricco. Stando alle prime informazioni la rivalutazione delle pensioni non supererà la soglia del 5,6% e anche le pensioni minime aumenteranno molto meno di quanto ci si sarebbe aspettati. Si era parlato di portarle almeno a 700 euro al mese ma, molto probabilmente, non saliranno sopra i 615 euro mensili.
La rivalutazione del 5,6% verrà applicata non a tutti ma solo agli assegni fino a 4 volte il trattamento minimo: questi saranno rivalutati al 100% del tasso dell’inflazione. Per tutte le altre pensioni si andrà a scalare e la percentuale di rivalutazione si abbasserà progressivamente. Al momento le pensioni sono rivalutate secondo il seguente schema:
- 100% per gli assegni fino a 4 volte il minimo;
- 85% per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo;
- 53% per gli assegni tra 5 e 6 volte il trattamento minimo;
- 47% per le pensioni comprese tra 6 e 8 volte il trattamento;
- 37% per le pensioni comprese tra 8 e 10 volte il minimo;
- 32% per gli assegni che superano di 10 volte il trattamento minimo.
Nel 2024 le pensioni più alte, cioè quelle che superano di 10 volte l’assegno minimo dell’Inps, subiranno perdite notevoli poiché la percentuale di rivalutazione passerà dal 32% al 22%. L’unica fascia reddituale che avrà un piccolo vantaggio sarà quelle che percepisce una pensione tra 4 e 5 volte il minimo: per costoro la rivalutazione passerà dall’attuale 85% al 90%.