Pensione anticipata per i caregiver: cosa accade se l’assistito muore?

I caregiver possono andare in pensione anticipata scegliendo l’APE Sociale, la pensione per precoci oppure Opzione Donna. Ma cosa succede se l’assistito dovesse morire?

Il dubbio è se la morte della persona disabile comporta l’interruzione dell’erogazione del trattamento pensionistico.

Pensione caregiver, cosa accade se l'assistito muore
Pensione caregiver, cosa accade se l’assistito muore (Internet.tuttogratis.it)

I caregiver hanno diverse strade di pensionamento anticipato. Possono richiedere l’APE Sociale al compimento dei 63 anni di età e con 30 anni minimo di contributi a condizione che assistano un familiare con invalidità grave da almeno sei mesi. Le lavoratrici, invece, se caregiver da almeno sei mesi possono lasciare il lavoro con Opzione Donna avendo accumulato 35 anni di contributi. L’età richiesta è 60 anni se non si hanno figli, 59 anni con un figlio e 58 anni con due figli.

Tutto questo fino al 31 dicembre 2023. La Legge di Bilancio 2024, infatti, unirà le due misure e cambierà alcuni requisiti. Il fondo unico per la flessibilità in uscita consentirà il pensionamento a 63 anni di età con 36 anni di contributi per gli uomini e a 63 anni di età e 35 anni di contributi per le donne. I caregiver, poi, possono andare in pensione se precoci (un anno di contributi maturati prima dei 19 anni) con 41 anni di contributi versati. Condizione necessaria che la disabilità del familiare di cui ci si prende cura sia grave e certificata da una Commissione. Cosa accadrebbe se l’assistito dovesse morire?

La pensione si perde se l’assistito muore?

L’INPS ha sciolto ogni dubbio spiegando in modo chiaro cosa accadrebbe se l’assistito del caregiver che ha chiesto il pensionamento anticipato dovesse morire. Occorre distinguere due diverse circostanze.

Se la morte della persona con disabilità grave dovesse avvenire dopo la decorrenza della pensione allora il pensionato continuerebbe a ricevere l’assegno mensile. Se, invece, alla data della decorrenza effettiva del trattamento l’assistito dovesse essere deceduto, allora la pensione non verrà concessa.

La normativa, dunque, stabilisce che per poter ottenere la pensione l’assistito deve risultare in vita al momento della fruizione del primo assegno di pensione anticipata. In caso di morte del familiare disabile grave tra domanda dei requisiti e domanda di pensione il caregiver non avrà diritto al trattamento.

In conclusione oltre al requisito contributivo e a quello anagrafico e alla condizione di assistenza da almeno sei mesi si aggiunge un’altra condizione meno conosciuta dai caregiver. L’assistito non dovrà morire prima della decorrenza della pensione. Questo vale sia per chi desidera lasciare il mondo del lavoro con l’APE Sociale che con Opzione Donna o approfittando della pensione per precoci.

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