Per capire se si è manipolati da una persona basta fare attenzione ad alcuni segnali. Vediamo quali sono i sintomi da riconoscere.
Non è facile comprendere di essere manipolati. Scopriamo come riuscirci e come uscire dalla trappola.
Per manipolazione si intende una forma di abuso psicologico. Chi manipola è in grado di fare leva sulle paure più profonde dell’altro per indurlo ad agire in un certo modo. Il manipolatore vuole raggiungere i propri intenti e per farlo usa le persone. Le condizioni psicologicamente portandole a perdere l’identità. Quando accade in una coppia occorre che la vittima di manipolazione si renda conta di quanto stia accadendo per liberarsi dall’aguzzino e riprendere in mano la propria vita.
Non è facile diagnosticare e riconoscere la manipolazione né nella relazione sentimentale né in un rapporto di lavoro o in un’amicizia. Eppure le ripercussioni emotive sulle vittime possono essere terribili soprattutto quando non si tratta di manipolazione occasionale ma costante, volta a mettere in discussione ogni pensiero e azione della vittima. Come riconoscere i segnali per poter uscire dalla gabbia?
I segnali da riconoscere per non essere più manipolati.
Quando la manipolazione è ad un livello iniziale si manifesta sporadicamente con episodi occasionali. La vittima manipolata prova irritazione, sensazione di sconcerto e sconforto, timore di essere fraintesi, incubi occasionali, sensazione di paura leggera durante la conversazione, estremo controllo di fronte al manipolatore per paura di una sua reazione. Infine gli amici iniziano a dubitare del rapporto.
Passiamo al secondo livello, quando la consapevolezza di sé inizia a vacillare per colpa del manipolatore. I segnali da riconoscere sono
- la sensazione di fragilità,
- stanchezza fisica e mentale,
- riduzione degli interessi,
- ansia generalizzata,
- necessità di giustificare i comportamenti del manipolatore e difenderlo davanti ad amici e parenti,
- amnesia su alcune conversazioni,
- colpevolizzazione per essere la causa della rabbia del manipolatore,
- dubbi su cosa si sia sbagliato per aver provocato rabbia nel manipolatore.
Infine il terzo livello, quello più grave. La vittima si annulla e pensa di essere sbagliata, di non valere nulla. I segnali sono
- ansia, depressione, attacchi di panico,
- stanchezza fisica,
- apatia e perdita del piacere,
- sensazioni di angoscia, paura, smarrimento,
- pianto immotivato,
- non si parla del manipolatore con gli altri e si giustifica ogni suo comportamento.
Già dal primo livello occorre interrompere la manipolazione prendendo coscienza che qualcosa nel rapporto non va, capendo che la relazione è disfunzionale, che il proprio valore viene sminuito illegittimamente. Il rispetto per sé stessi non deve mai mancare e se necessario occorrerà chiedere aiuto per uscire dalla situazione di pericolo.