Elon Musk continua a distruggere ciò che prima era Twitter ed ora è semplicemente X. Ennesimo ribaltone: ciò che era vietato, ora si può.
“Ridacci il nostro Twitter”. In realtà è molto di più di urlo in faccia a Elon Musk in una recente apparizione alla finale Valorant World Championship a Los Angeles, che pullulava di gamer. È praticamente un coro che si eleva ogni qualvolta Elon Musk preannuncia nei suoi post qualcosa che va sempre in controtendenza.
Qualcuno ha messo addirittura in dubbio le sue intenzioni, come se lo facesse apposta a mettersi tutti contri. Non si spiega altrimenti la sbadilata di nuove critiche a pochi giorni dalla criticatissima intenzione di togliere il blocco sugli altri utenti Twitter, anche se ormai lui, Elon Musk, l’ha trasformato di fatto in X.
Ha tagliato il personale dopo aver acquistato Twitter, sollevando preoccupazioni sulla sua capacità di moderare i contenuti e funzionare in modo affidabile. Ha tolto BluBird, vuole togliere i blocchi, nonostante i polveroni che continua ad alzare, ecco il reintegro di una possibilità che nel 2019, in occasione del duello elettorale Trump-Biden, fece talmente tanto casino, che l’allora Twitter decise di porre un giusto divieto. Elon Musk ha affermato che sta aggiornando la sua politica di integrità civica per salvaguardare le elezioni, con il fine di affrontare i contenuti intesi a intimidire o ingannare gli elettori, allineandosi a una idea un po’ anarchica, che fa il palio proprio con l’eliminazione dei blocchi per altri utenti: lasciare che le persone dicano ciò che vogliono.
Twitter, anarchia dilagante e senza più limiti: il ribaltone politico di Elon Musk
“Dovremmo consentire ai nostri utenti di esprimere le proprie opinioni e dibattere apertamente durante le elezioni, in linea con il nostro impegno a proteggere la libertà di espressione”. Dalle parole di un post ufficiale all’eliminazione di un divieto che vigeva su Twitter da quattro anni, il passo è breve.
Feedback a dir poco negativi e una valanga di commenti negativi non lo hanno fermato minimamente, così come l’idea che potrebbe andare nuovamente in scena un film già visto con Trump alle elezioni del 2019.
Dal canto suo Twitter ha promesso che rafforzerà la sua task force contro la “manipolazione dei contenuti” e per la trasparenza pubblicitaria. Almeno Elon Musk ha avuto la compiacenza di vietare gli annunci politici che diffondono fake news e che minano la giustizia in materia di elezioni elettorali, senza brogli. Almeno questo resterà, o forse l’anarchico Paperon de’ Paperoni del nuovo millennio lo toglierà in un futuro prossimo: chi può dirlo?
