Purtroppo in Italia esistono dei trucchetti apparentemente legali per non pagare le tasse, alcuni dei quali li utilizzano le grandi aziende.
Il sogno di ogni generazione è vivere in un mondo in cui non esistono le tasse, soprattutto per liberarsi dall’enorme peso economico che schiaccia ogni essere umano. Ma come si pagavano le tasse in passato? Secondo gli storici si incominciò a parlare di spese e di tasse, da pagare ad un governo o ad un sovrano, almeno 5.000 anni fa. Nell’antica Roma, ad esempio, c’erano già i dazi doganali, l’imposta sulle successioni, le tasse sugli oggetti venduti, quelle sul trasporto delle merci ecc.
Tuttavia, l’Imperatore Vespasiano introdusse addirittura la tassa sull’urina, poiché in quell’epoca la si raccoglieva per ottenere l’ammoniaca, che a sua volta serviva come detergente o sbiancante.
I trucchi legali per non pagare le tasse
Nell’attuale epoca ci sono dei metodi legali, utilizzati dalle Big tech, che permettono di risparmiare molti soldi semplicemente non pagando le tasse. Tutto questo accade perché in Italia si paga una delle aliquote più alte, perciò molti escogitano dei trucchetti per dribblare il sistema senza correre dei rischi. Infatti, alcune aziende che incassano miliardi sorprendentemente dichiarano degli utili bassissimi, perciò pagano delle tasse irrisorie. Ma come ci riescono? Innanzitutto, bisogna ricordare che i colossi come Amazon, Microsoft, Google e Meta hanno un giro d’affari di circa 6 miliardi di euro solo in Italia, e il loro fatturato è in costante ascesa.
Tuttavia, allo Stato italiano entrano meno soldi del previsto, rispetto agli enormi guadagni di queste aziende. Per capire le dimensioni di questo problema è sufficiente fare qualche esempio: Fino a poco tempo fa Google aveva dei ricavi che si avvicinavano ai 700 milioni di euro, oggi invece supera il miliardo; la Microsoft di Bill Gates nel 2022 ha toccato 1,2 miliardi di euro; Meta è cresciuta addirittura del 18%. Chiaramente, la regina delle aziende è l’Amazon, poiché solo in Italia possiede un giro d’affari di circa 3,3 miliardi di euro.
Ciò che sorprende di più è la differenza tra i profitti e i ricavi, infatti Google nel 2022 ha ottenuto 60 miliardi di euro di profitti e 282 miliardi di ricavi, quindi il rapporto è del 22%. Naturalmente, il trucco più utilizzato dalle aziende per poter pagare meno tasse in Italia, è quello di creare altre sedi nei paesi in cui si paga un’aliquota più bassa, come ad esempio in Lussemburgo o in Irlanda. Nelle sedi italiane, invece, cercano di far pesare ulteriormente i costi, proprio per pagare meno tasse.
