I nostri conti correnti potrebbero essere in pericolo: tutti i contribuenti non sono al sicuro. Che cosa sta per succedere?
Proteggere il nostro conto corrente ha la priorità prima di tutto. Contiene il nostro denaro e deve essere fornito di ogni sorta di misura di sicurezza. Soltanto in questo modo possiamo assicurarci che non avvengano prelievi indesiderati, e di solito è tutta colpa degli hacker. Ma in questo caso il prelievo del denaro potrebbe avvenire a causa dello Stato. Dobbiamo tutto ad una “vecchia” misura di legge.
Il procedimento che si pensa che il Governo metterà in atto si chiama prelievo forzoso. Parliamo della possibilità di prelevare i soldi dal conto corrente dei contribuenti senza che possano opporsi. L’ultimo caso di prelievo forzoso è stato nel 1992, quando il Governo prelevava un’imposta dai depositi bancari e postali. I cittadini non potevano rifiutare questo prelievo di denaro, che purtroppo metteva in crisi tante persone.
Prelievo forzoso, c’è il rischio del suo ritorno? La nuova misura di legge parla di questo
Ora quel momento potrebbe ritornare. Giorgia Meloni ha approvato in questo giorni una nuova direttiva dell’Agenzia delle Entrate. L’Agenzia aveva richiesto la possibilità di accedere ai conti correnti dei contribuenti per portare via loro i soldi dalle tasse o delle multe. Questa norma, però, non funziona come il prelievo forzoso. Le differenze sono più che evidenti e si rifanno ad una procedura diversa da quella che conosciamo.
L’obiettivo è soltanto quello di rafforzare le attività di riscossione, e non di prelevare il denaro dai conti correnti senza motivo. Per questa ragione all’Agenzia delle Entrate serviva una autorizzazione burocratica per poter procedere indisturbata. Il creditore deve prima ricevere le informazioni bancarie, e soltanto in seguito può avvenire il pignoramento. L’argomento, in sintesi, non ha nulla a che vedere con il prelievo forzoso e non serve a reintrodurlo. La necessità è un’altra e serve soltanto a “potenziare” i sistemi.
Le procedure di pignoramento vengono modernizzate e di conseguenza migliorate. Renderle molto più efficiente rispetto al passato potrà garantire all’Agenzia delle Entrate il successo delle attività di pignoramento. Ciò significa che non bisogna scambiare una vecchia misura di legge superata con una che, invece, serve ad impedire il rialzo dell’evasione fiscale. Il timore per un’intervento dello Stato invadente e senza possibilità di replica è sempre stato un incubo dei contribuenti, ma non accadrà, non adesso.