Il carovita continua a mettere in ginocchio le famiglie italiane. Adesso sarebbe aumentato del 30% il costo dell’olio d’oliva: cosa succede.
In Italia i prezzi continuano ad aumentare e purtroppo non si arrestano solamente ai carburanti ed all’energia. Infatti in questi mesi abbiamo potuto vedere come anche il ritorno a scuola metterà in difficoltà milioni di famiglie. Adesso però sta crescendo a dismisura il prezzo dell’olio d’oliva. Incremento del 30%, andiamo a scoprire cosa sta succedendo.
Sono mesi critici per i cittadini italiani che stanno affrontando il carovita in un periodo delicato dell’anno. Agosto è stato il mese di un ulteriore aumento dei prezzi che non si ferma all’energia o ai carburanti, visto che anche il rientro a scuola sarà più costoso quest’anno, con libri e materiale per gli studenti che costerà di più rispetto agli altri anni. Adesso però un nuovo incremento dei costi sta colpendo i cittadini, stiamo parlando quello del prezzo dell’olio d’oliva che cresce insieme a frutta, verdura, semi ed imballaggi.
A rivelarlo è Giorgio Scotti, presidente del Consorzio Produttori Ortofrutticoli di Milano. Stiamo parlando di un 10-15% in più nei costi di produzione. Un ruolo fondamentale l’ha giocato anche il clima, visto che le grandinate straordinarie fuori stagione hanno distrutto piante ed i prodotti a frutto che da un po’ mancano, come melanzane e cetrioli. Questa situazione delicata ha portato ad un’oscillazione dei prezzi che adesso si attesta su un +30%. Andiamo quindi a scoprire tutti i dettagli dell’ultimo aumento.
Olio d’oliva, situazione critica: i prezzi salgono a dismisura
Ovunque quindi i prezzi sono aumentati. La testimonianza risiede nel fatto che se prima le olive costavano 20 centesimi al chilo, adesso se proprio le si riesce a trovare a buon mercato il prezzo si attesta sui 50 centesimi. Stessa situazione per pesche ed albicocche che ad oggi sono arrivate ad un 1,80 euro al chilo, mentre poco tempo fa costavano cinquanta centesimi in meno. Come abbiamo anticipato, specialmente nel settore agricolo, un ruolo fondamentale l’ha giocato il cambiamento climatico.
Proprio perché a marzo ed aprile pioveva sempre, adesso gli agricoltori ne stanno pagando le conseguenze. Infatti non si sono riusciti a piantare o raccogliere i peperoni, la cui stagione è finita in anticipa. Drastico calo anche nella produzione di finocchi che, mentre prima durava tutto l’anno, nel 2023 i produttori hanno tenuto i magazzini chiusi per due settimane proprio per mancanza di materia prima. Ad aumentare però è anche il prezzo della plastica e di conseguenza quello degli imballaggi.
Ovviamente anche i costi della filiale finiscono sul costo finale del prodotto. A preoccupare maggiormente però è la situazione olio d’oliva, destinata a mettere in ginocchio i cittadini. La Turchia, secondo paese al mondo per produzione, ha addirittura vietato l’esportazione del suo olio per la crisi di produzione. Mentre in Italia la giacenza di olio di oliva si è ridotta a 52mila tonnellate. Capirete quindi che questo è solo un primo aumento dei costi, con la situazione che potrebbe diventare più critica nel corso dell’anno.
