Le assicurazioni a volte ci salvano la vita, eppure ci si domanda sempre se siano soldi buttati: informarsi è il primo passo.
Quando si parla di assicurazioni si possono intendere quelle sull’auto, quelle sulla persona oppure sugli immobili. Insomma esiste un mare così vasto che è anche difficile nuotarci. A parte l’assicurazione obbligatoria per i veicoli in strada, spesso si è portati ad ignorare le altre tipologie di assicurazioni perché vengono viste come una perdita di denaro. C’è da premettere che spesso le assicurazioni sulle persone giovani possono rivelarsi un vero e proprio dispendio di denaro, a volte invece risultano essere una manna dal cielo.
Partendo da questo presupposto c’è anche da specificare che una volta superata una certa età le probabilità di incontrare problemi di salute aumenta drasticamente, motivo per cui un’assicurazione potrebbe essere essenziale. In particolare, le persone più esposte ai problemi sembrano essere proprio i lavoratori in Partita Iva in quanto privi di assicurazione sul lavoro. Ciò significa che anche una malattia o qualsiasi altro problema fisico o legale possa sorgere, non hanno alcun tipo di aiuto.
In quali casi un’assicurazione sulla vita risulta essere essenziale
Si ipotizzi per esempio una situazione in cui il libero professionista che lavora in proprio ma per se stesso, quindi non ha una ditta, si ammala. In questo caso ci potrebbero essere diversi giorni di stop che però non saranno retribuiti. Da questo punto di vista ci si ritroverà a dover sostenere spese mediche da una parte, senza avere guadagni dall’altra. Ecco perché ad oggi, con la situazione salariale che si sta vivendo, avere un’assicurazione dovrebbe essere alla base degli investimenti personali.
Esattamente come accade per un conto del pilastro 3a presso una banca, anche nel caso dell’assicurazione sulla vita è possibile detrarre dal reddito imponibile i versamenti nel pilastro 3a, ciò significa che una parte della quota mensile verrà detratta. Per capire se un’assicurazione fa per noi è quindi importante prima di tutto parlarne con un consulente, in secondo luogo valutare situazione lavorativa e familiare, ma anche le abitudini del singolo.
Per esempio: si è sportivi? Praticare sport aumenta le probabilità infortunistiche. Si viaggia spesso in auto? Gli incidenti stradali hanno tassi di frequenza altissimi, così via dicendo. Attraverso il consulente si può analizzare la propria situazione e valutare la spesa: sicuramente dai 35/40 anni in su ci si dovrebbe pensare perché la vita diventerà più difficile e ad oggi le certezze economiche sono ben poche.