Novità per il Fisco che ha trovato il modo per far pagare i debiti anche ai nullatenenti. Il Governo usa il pugno duro: che cosa succede ora.
L’Agenzia delle Entrate è pronta far pagare i debiti anche ai nullatenenti. In queste ore è spuntata fuori una nuova soluzione che costringe anche chi non ha alcuna proprietà ad impegnarsi per saldare il debito, andiamo a scoprire cosa succederà con la nuova riforma.
I nullatenenti per la legge sono tutte quelle persone che non sono in possesso di alcuna proprietà e solitamente questo termine viene utilizzato in contesti di estrema povertà o deprivazione economica. In Italia possono essere indicati con questa definizione anche tutti coloro che vivono nelle cosiddette ‘case popolari‘ e che quindi anche il tetto sotto la loro testa non è di proprietà, ma fa parte dell’istituto che le gestisce. Questa categoria solitamente non ha preoccupazioni di dover pagare le tasse.
Tale situazione deriva proprio dal atto che le imposte colpiscono solitamente i beni di proprietà. Queste persone solitamente non si preoccupano nemmeno se hanno dei debiti col Fisco, visto che l’organo competente non ha l’opportunità di pignorare questi beni per recuperare il credito. Bisogna però stare attenti nel caso in cui il debitore riceva stipendio o la pensione. Infatti l’Agenzia delle Entrate potrebbe andare ad attingere anche da questi rispettando i dovuti limiti. Questo a causa dell’ultimo provvedimento del Governo, andiamo a vedere di cosa si tratta.
Il Fisco ha trovato il modo per far pagare anche i nullatenenti: attenzione al nuovo decreto
L’Agenzia delle Entrate ha trovato il modo anche per far pagare anche chi è nullatenente anche se questo non ha beni materiali su cui fare il pignoramento. Infatti in questi casi l’organo competente può attingere dallo stipendio o dalla pensione. Anche queste due entrate infatti possono essere pignorate.
Adesso l’Agenzia delle Entrate ha il potere di poter recuperare del credito andando ad attingere da questi due elementi. Ovviamente anche in questo caso il Fisco ha dei limiti da rispettare, visto che la somma sottratta non può superare il quinto dello stipendio. Per capire meglio facciamo un semplice esempio, se il debitore ha uno stipendio di 1.000 euro, il pignoramento mensile non supererà i 200 euro.
A dare un aiuto ai nullatenenti, però, ci ha pensato un provvedimento arrivato lo scorso 21 settembre 2022. Stiamo parlando della legge n. 142 di conversione del decreto Aiuti-bis. Infatti con il nuovo decreto il limite di impignorabilità delle pensioni è salito a mille euro. Se la pensione rientra in questo minimo, l’Agenzia delle Entrate non potrà recuperare i soldi dal sussidio erogato al cittadino.
