È arrivata la comunicazione ufficiale dell’Inps e, per migliaia di famiglie, è stata una doccia fredda. Vediamo di cosa si tratta.
Come previsto la comunicazione dell’Inps è arrivata. Ma a certe notizie non si è mai pronti. Migliaia di famiglie sono letteralmente in ginocchio. In questo articolo vi spieghiamo cosa è successo.
Una vera e propria mazzata per migliaia di famiglie. Ma l’Inps non usa mezzi termini e nelle ultime ore ha inviato la comunicazione ufficiale che ha gettato nel panico i nuclei familiari più in difficoltà. L’istituto di Pasquale Tridico aveva anticipato che qualcosa sarebbe cambiato con la fine di luglio e il cambiamento ora è arrivato a bussare alle porte di migliaia di cittadini italiani e stranieri.
Inps: ecco cosa succederà
La comunicazione dell’Inps riguarda la fine del Reddito di cittadinanza. La misura nata in casa Cinque Stelle nel 2019 smetterà di venire erogata e molte famiglie in difficoltà economiche ora non avranno più alcun sussidio su cui poter contare.
Come promesso ai suoi elettori in campagna elettorale, Giorgia Meloni ha abolito il Reddito di cittadinanza. Il sussidio grillino, pur essendo nato con le migliori intenzioni, non ha prodotto gli effetti per cui era stato progettato. In questi quattro anni di vita ben pochi sono stati i percettori del Reddito che sono riusciti a reinserirsi nel mondo del lavoro grazie al supporto dei Navigator. In compenso molti di più sono stati i “furbetti” che si sono intascati il sussidio senza avere i requisiti necessari.
Luglio è stato l’ultimo mese per la maggior parte dei beneficiari. Le famiglie che lo hanno perso, lo hanno perso per le seguenti ragioni:
- hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza per tutti i 7 mesi del 2023;
- all’interno del nucleo familiare non vi è nessun componente minorenne o disabile o con almeno 60 anni di età.
In pratica le famiglie che hanno ricevuto il sussidio ininterrottamente da gennaio a luglio, non hanno più diritto ad avere il beneficio statale. Come non ne hanno più diritto neppure i nuclei familiari composti solo da persone occupabili, cioè in grado di lavorare. Sono considerati occupabili i soggetti senza alcuna disabilità certificata e con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni.
Al contrario continueranno a ricevere il Reddito di cittadinanza le famiglie che hanno saltato uno o più mesi durante il 2023 e le famiglie in cui siano presenti soggetti non occupabili, cioè che non possono lavorare. Rientrano nella categoria dei non occupabili i minorenni, i disabili e gli over 60. Queste famiglie riceveranno il Reddito di cittadinanza fino a dicembre e a gennaio- se avranno i requisiti reddituali stabiliti dal nuovo decreto Lavoro- potranno fare richiesta per ottenere l’assegno di inclusione. Quest’ultimo avrà lo stesso importo e la stessa durata del vecchio Reddito di cittadinanza: 500 euro più eventuali altri 280 per pagare l’affitto; verrà erogato per 18 mesi e sarà prorogabile per altri 12.