Pagamenti con Pos, alcuni commercianti chiedono il supplemento: ma è legale?

I pagamenti con POS possono essere maggiorati? E se dovesse succedere, il cliente sarebbe tenuto a pagare il conto con la maggiorazione?

Si tratta di dubbi leciti, che si pongono soprattutto nel momento in cui il commerciante non avverte il cliente che, se intende pagare con carta di credito o debito, troverà sul conto una voce che non corrisponde ad alcuna consumazione.

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Il pagamento con POS dev’essere assicurato da tutti i commercianti – Internet.tuttogratis.it

A denunciare l’ormai diffusa abitudine dei commercianti di maggiorare gli scontrini è stato il cliente di un locale di San Donà del Piave, in Veneto. Al momento di pagare un totale di poco più di 6 Euro, il cliente ha individuato sullo scontrino un aumento di 1 Euro che il titolare dell’esercizio ha motivato come “maggiorazione per l’utilizzo del POS”.

Con questo escamotage il titolare dell’esercizio commerciale intendeva quindi rivalersi sul cliente delle spese sostenute per l’utilizzo del servizio POS, obbligandolo praticamente a pagare la commissione bancaria.

Immaginando che un comportamento del genere non fosse legale, il cliente ha deciso di rivolgersi alla Polizia Locale, sottoponendo agli agenti il caso in questione.

Maggiorare gli scontrini non è legale: cosa rischiano i commercianti?

Trattandosi di un comportamento illecito dal punto di vista fiscale, le conseguenze per gli esercenti sono essenzialmente di natura economica. Questo significa che i commercianti “furbetti” potrebbero arrivare a pagare multe anche molto salate, che possono raggiungere anche i 5.000 Euro ma partono comunque da un minimo di 2.000 Euro, che non può essere considerata una cifra irrisoria.

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Controllare tutte le voci dello scontrino è fondamentale per scoprire maggiorazioni illegali – Internet.tuttogratis.it

L’oscillazione tra il minimo importo della multa e quello massimo è condizionato dalla frequenza del comportamento (farlo una volta non è grave come maggiorare regolarmente gli scontrini per lunghi periodi di tempo) e il numero di clienti a cui è stata imposta la maggiorazione.

Naturalmente i controlli fiscali sui piccoli commercianti non sono frequenti, quindi potrebbe accadere che un “furbetto del POS” riesca a farla franca molto a lungo. L’unico modo per evitare di essere truffati e per assicurare alla giustizia il commerciante disonesto è denunciare immediatamente nel momento in cui ci si rende conto che lo scontrino è stato alterato. Per farlo è possibile rivolgersi alla Polizia Locale, come ha fatto il cliente del locale in Veneto, oppure ci si può rivolgere all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) compilando un modulo di segnalazione che è possibile scaricare on line dal sito ufficiale.

Vale anche sempre la pena controllare lo scontrino appena ricevuto perché, naturalmente, nella maggior parte dei casi la maggiorazione viene applicata senza avvisare il cliente che, quindi, se è distratto potrebbe semplicemente non rendersi conto di aver pagato più di quanto avrebbe dovuto.

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