Social Bonus 2023, credito d’imposta fino al 65%: ecco come si richiede

Che cos’è il Social Bonus 2023 e come viene impiegato questo strumento? Scopriamo meglio i meccanismi che regolano questo credito d’imposta e come richiederlo.

Sempre più spesso si sente parlare di Social Bonus salvo poi non comprendere appieno di che cosa si tratti e quali meccanismi vadano a regolarlo, insomma quale sia, concretamente parlando, la sua funzione. Entriamo dunque nel merito della questione cercando di capire meglio per quale ragione sia stato istituito, come richiederlo e che benefici comporta.

Che cos'è il social bonus 2023 e come richiederlo
Quali sono i benefici connessi al social bonus 2023 (internet.tuttogratis.it)

Con Social Bonus 2023 si fa riferimento ad uno strumento ideato e concretizzato allo scopo di andare a favorire il recupero del patrimonio immobiliare pubblico ‘non utilizzato’. Nonché per una rapida conversione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, sia mobili che immobili.

Social Bonus 2023, che cos’è e quali benefici comporta a chi lo richiede

Ci troviamo dunque dinnanzi ad un credito d’imposta finalizzato ad andare a favorire la collaborazione tra persone fisiche, enti non commerciali o imprese, insomma tra privati, allo scopo di dar forma ad attività di promozione sociale che possano rivestire un importante interesse pubblico. Ad esempio, come specificato in precedenza, recuperare beni immobili pubblici inutilizzati e abbandonati può rappresentare un interesse pubblico così come convertire i beni confiscati se il recupero abbia come fine la pubblica utilità.

Credito d'imposta per lavori su beni confiscati alla criminalità
La procedura per richiedere il Social Bonus 2023 (internet.tuttogratis.it / fonte ansa)

Per esempio utilizzare un’abitazione in precedenza in mano alla criminalità organizzata per creare centri di prevenzione dalla dispersione scolastica o di aggregazione per giovani, sono alcuni dei percorsi che consentono di accedere al Social Bonus 2023. A quanto ammonta? Questa forma di credito d’imposta a favore dei privati è pari al 65% di quanto donato, mentre per le imprese è del 50%. Importante è sottolineare che non è possibile aggiungere a tali somme altre detrazioni o deduzioni legate ad erogazioni liberali, come previsto dall’articolo 3 decreto interministeriale 89 del 23 febbraio 2022.

Gli enti del Terzo Settore hanno tempo, ogni anno, fino al 15 gennaio e poi ancora il 15 maggio ed il 15 settembre per presentare progetti atti all’adesione al Social Bonus; il tutto mediante un’apposita piattaforma. Sono dunque gli enti beneficiari delle donazioni a dover trasmettere al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a cadenza trimestrale, l’importo totale derivante dalle erogazioni liberali ricevute nell’arco dei tre mesi di riferimento, nonché le spese che hanno dovuto sostenere.

Come ottenere il beneficio fiscale

Previa, ovviamente, presentazione del progetto di recupero degli immobili o dei beni mobili e immobili confiscati, privo di alcun fine di lucro o di propositi commerciali. A lavori conclusi inoltre andrà presentato il rendiconto finale comprensivo della copia del certificato di collaudo.

Le erogazioni dovranno essere effettuate in modo tracciabile ed indicando nella causale di pagamento il riferimento al Social Bonus, nonché all’Ente del Terzo Settore beneficiario. Il credito potrà essere usato in compensazione mediante F24 per i soggetti titolari di reddito di impresa. Per le persone fisiche il tutto andrà indicato nella dichiarazione dei redditi.

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