Dopo gli aumenti di luglio, anche ad agosto ci saranno importanti incrementi sulle pensioni. Vediamo cosa succederà.
Sarà un’estate ricca per milioni di pensionati. Dopo gli aumenti ricevuti a luglio, anche gli assegni di agosto saranno molto più ricchi.
Mentre a Palazzo Chigi si discute da settimane su come muoversi sul fronte della riforma delle pensioni, milioni di pensionati si godono gli assegni previdenziali più ricchi ricevuti a luglio. A luglio, infatti, ci sono stati tre fattori che hanno determinato importanti incrementi.
Il primo fattore è stato la rivalutazione delle pensioni minime stabilita dalla legge di Bilancio 2023; il secondo fattore è da ricondursi all’arrivo della quattordicesima; il terzo fattore che ha inciso sugli aumenti delle pensioni a luglio sono stati i rimborsi legati al 730. Anche ad agosto, per fortuna, ci saranno nuovi aumenti.
Pensioni di agosto: ecco cosa succederà
Il tema delle pensioni è uno dei più sentiti in Italia e da qualche settimana è tornato ad occupare la scena. Governo e sindacati cercano il modo per favorire le uscite anticipate senza penalizzazioni sugli assegni. L’obiettivo comune è il superamento della legge Fornero. Nel mentre, tuttavia, buone notizie in arrivo per chi è già in pensione: ad agosto assegni ancora più ricchi.
Chi ha fatto la dichiarazione dei redditi entro il 20 giugno, riceverà i rimborsi del 730 con la pensione di agosto. Salvo ritardi dovuti a intasamenti nei Caf, i rimborsi arrivano a due mesi di distanza dalla dichiarazione dei redditi. Pertanto anche agosto inizierà con assegni previdenziali molto più ricchi.
I rimborsi spettano, però, solo a chi ha maturato un credito Irpef nel 2022: costoro, nel cedolino della pensione di agosto, riceveranno il cosiddetto bonus Irpef. Tuttavia, qualora il credito fosse superiore ai 4000 euro, i tempi potrebbero allungarsi perché, per legge, è necessario un controllo preliminare da parte dell’Agenzia delle Entrate e ciò richiederà più tempo per la liquidazione dello stesso
Ma non è tutto: gli aumenti delle pensioni minime proseguiranno fino alla fine del 2023. La percentuale di rivalutazione degli assegni pari o inferiori al trattamento minimo- che, per il 2023, corrisponde a 563,74 euro – cambia a seconda dell’età del pensionato. Pertanto chi ha meno di 75 anni avrà un assegno rivalutato dell’ 1,5% mentre chi ha già compiuto 75 anni avrà un assegno rivalutato addirittura del 6,4%.
In termini monetari questo significa che, fino alla fine dell’anno, chi ha meno di 75 anni passerà da una pensione di 563,74 euro al mese ad una pensione di 572 euro mentre chi ha 75 anni o di più arriverà a prendere addirittura 600 euro al mese. Queste cifre resteranno valide fino a dicembre 2023.
Poi, è già stato anticipato dal Governo Meloni, che nel 2024 gli aumenti delle pensioni minime proseguiranno ma la rivalutazione degli assegni sarà del 2,7% per tutti i pensionati a prescindere dall’età anagrafica.