Amazon sta cercando di ingannare i suoi utenti? Una terribile scoperta farebbe pensare proprio a questo: ecco qual è.
Nessuna piattaforma ben conosciuta si azzarderebbe ad imbrogliare la sua utenza. Se si riesce a creare un grande brand in tutto il mondo di certo non verrebbe mai in mente una cosa del genere. Un esempio lo abbiamo con Amazon, sito e-commerce che mette a disposizione tante offerte per i suoi utenti. Eppure c’è chi si è sentito “preso in giro” a causa di queste promozioni, che forse non sono così tanto chiare.
In questo caso ci stiamo riferendo ai giorni di sconti del Prime Day. Amazon ha proposto diversi prodotti ad un prezzo stracciato, quindi non ci sarebbe motivo di lamentarsi. Tuttavia le offerte dichiarate non sembrano essere così vantaggiose, anche perché i prezzi di riferimento non rispettano lo sconto che viene applicato. Infatti la cifra indicata, a livello percentuale, non è quella che dovrebbe essere. In che senso?
Sulla piattaforma sono presenti dei prezzi barrati, che indicano uno sconto in percentuale. Il problema è che vengono calcolati sul prezzo consigliato o sul costo mediano, cioè la media dei prezzi pagati dai clienti. Questo significa che il prezzo scontato non è stato calcolato su quello più basso, bensì su un prezzo di riferimento più alto o medio. Lo sconto, invece, andrebbe applicato sul prezzo minimo garantito. In questo caso le loro promozioni non sembra che siano tanto “oneste”.
Amazon inganna sui prezzi? A portare avanti la causa è il Consumerismo: richiesto provvedimento immediato
Amazon è tra le pochissime piattaforme ad aver presentato questo problema. Le altre catene di elettronica di consumo, invece, si sono adeguate alle loro promozioni riducendo i costi in base agli sconti. Questa situazione è stata portata avanti anche da Consumerismo, che in queste ore ha presentato all’Authority Antitrust una segnalazione di potenziale pratica commerciale scorretta da parte di Amazon.
Viene detto che Amazon sta applicando delle metodologie scorrette. Non sono valide e potrebbero ingannare i consumatori. Difatti viene definito come un “confronto di pezzi” e non di uno “sconto sui prezzi”. Le attività di Amazon, per il momento, non sono conforme a quanto imposto dall’art 17 bis del codice del consumo.
Consumerismo ha richiesto un iter veloce dell’istruttoria, con lo scopo di accertare e dichiarare il carattere scorretto per poterlo cambiare di conseguenza. Staremo a vedere come cambierà la situazione dopo la segnalazione.
