La donazione di somme di denaro ad un parente possono richiedere una dichiarazione dell’atto di donazione al fisco: ecco in quali casi.
Tra i vari compiti, il Fisco ha anche quello di vigilare sulle transazioni sospette al fine di scoprire se c’è un riciclo di denaro o se ci sono delle transazioni illecite. Solitamente gli scambi di denaro tra privati non sono di interesse del Fisco, per intenderci se la nonna o la zia vuole regalare una somma al nipote per il compleanno questa non deve essere dichiarata e non verrà con ogni probabilità nemmeno attenzionata.
Il discorso diventa più complesso quando la somma di denaro donata diventa più consistente. In questo caso il ricevente deve dichiarare la somma di denaro ricevuta in dono nel 730? Chi dona deve pagare delle imposte per poter ultimare la transazione? E chi invece riceve il denaro?
La questione è meno semplice di quanto si possa pensare, vediamo nel dettaglio di capire in cosa consiste una donazione per la legge e quando è necessario che questa venga accompagnata da un documento ufficiale e/o dal pagamento di imposte.
Donazioni ad un parente: i casi in cui bisogna dichiararle al Fisco
La donazione per il nostro ordinamento è: “Il contratto col quale, per spirito di liberalità, una parte arricchisce l’altra”. In linea generale questa non deve essere dichiarata nel modulo per le tasse poiché non è soggetta ad Irpef e non è tassabile nella maggior parte delle situazioni:
- le donazioni di modico valore, che possono coinvolgere i passaggi di denaro o di altri beni mobili.
- eventuali donazioni di aziende o rami di aziende, quote sociali o azioni, nel momento in cui vengono effettuate a favore dei figli, del coniuge o dei genitori;
- eventuali spese di mantenimento, abbigliamento, educazione o matrimonio;
- veicoli iscritti al PRA.
Quand’è invece che bisogna dichiararle? Di fatto ciò che porta alla necessità di una dichiarazione e di un atto notarile è il superamento del limite di denaro che per legge è considerato “modico” e che varia in base a chi sono il donatore ed il ricevente:
- Nel caso di parenti diretti – genitori figli ad esempio- anche nel caso in cui i figli siano stati adottati, la franchigia è di 1 milione di euro. Dunque sino a 999.999 euro non è obbligatoria la dichiarazione della somma ricevuta in dono, ma superato il limite l’aliquota da versare al Fisco è del 4%.
- Tra fratelli e sorelle la franchigia scende a 100mila euro e l’aliquota è fissata al 6%.
- Per gli altri parenti diretti fino al quarto grado e per quelli collaterali fino al terzo grado non esiste franchigia e bisognerà pagare in ogni caso un’aliquota del 6%.
- Per gli altri soggetti non esiste franchigia e l’aliquota è all’8%.
- Per le persone portatrici di handicap la franchigia è di 1,5 milioni di euro e l’aliquota varida dal 4 sino al 8% in base al grado di parentela e alla percentuale d’invalidità.